Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2013 alle ore 07:30.
L'ultima modifica è del 20 novembre 2013 alle ore 12:30.

My24

«Qui si impara ben poco, c'è mancanza di insegnanti, e noi ragazzi dell'Istituto Benjamenta non riusciremo a nulla, in altre parole, nella nostra vita futura saremo tutti qualcosa di molto piccolo e subordinato». Inizia così Jakob von Gunten, romanzo di Robert Walser (prima edizione 1909, pubblicato in italiano da Adelphi). Il protagonista è un ragazzo iscritto a una scuola in cui non si impara nulla. «O gli insegnanti del nostro istituto non esistono affatto, o sono ancora addormentati, oppure sembrano aver dimenticato la loro professione», leggiamo nel diario di Jakob. Scopo dell'istituto è insegnare l'ubbidienza, sfornare perfetti servitori. «I signori insegnanti e maestri dormono, oppure sono morti o solo morti apparenti, o forse sono pietrificati: comunque sta di fatto che da loro non ci viene nulla». Tutti coloro che dovrebbero fare lezione sembrano «poveri sonnecchianti e assenti in spirito». Dall'altra parte ci sono gli studenti: «Noialtri allievi e alunni abbiamo in verità assai poco da fare, non ci danno quasi mai compiti. Impariamo a memoria i precetti che vigono qui dentro».

Nel suo ultimo libro, Intellettuali del piffero (Marsilio), Luca Mastrantonio, giornalista del Corriere della Sera, cataloga praticamente tutti gli intellettuali viventi italiani. Il panorama descritto alla fine ricorda proprio l'Istituto Benjamenta. Chi si trova in una posizione di autorità dovrebbe avere qualcosa da insegnare. Invece niente. Gli intellettuali italiani parlano e scrivono assai ma il risultato è lo stesso dei professori di Walser: è come se dormissero. Sonnecchiano sugli stessi temi da decenni, nessuno direbbe che sono in grado di trasmettere conoscenza. «Maestri mancati», li chiama Mastrantonio.

E chi invece dovrebbe imparare? Dove sono i cosiddetti giovani? Nel repertorio appaiono come «soliti giovani». Viene il dubbio che siano davvero tutti impegnati a «imparare a servire» come von Gunten e gli altri diligenti scolari. Unica ambizione: trovare un lavoro, un posto nel mondo, la mediocrità. «Cuoco – o cameriere, secondo i ruoli», scrive Mastrantonio. La soluzione proposta in Intellettuali del piffero è l'omicidio dei «mancati maestri». Dire a chi ha costruito la prigione di paura e rispettabilità: «Non hai alcun potere su di me». In Jakob von Gunten il protagonista invece sceglie un'altra via, senza spargimento di sangue; alla fine abbandona la gelida scuola di servitù: «Addio dunque, Istituto Benjamenta».

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi