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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2013 alle ore 10:09.

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L'erotismo secondo Lars von Trier: il regista danese si prepara a dare scandalo con «Nymphomaniac», la sua ultima pellicola in uscita nelle sale nei prossimi mesi.
Diviso in otto capitoli, il film racconta di un uomo di nome Seligman, interpretato da Stellan Skarsgard, che trova in un vicolo una donna selvaggiamente picchiata. Quest'ultima, in seguito, gli racconterà la sua intera vita, dall'infanzia ai cinquant'anni, autodiagnosticandosi come ninfomane.

Nei panni della protagonista, Charlotte Gainsbourg torna per la terza volta a lavorare con von Trier, dopo le partecipazioni in «Antichrist» e «Melancholia».
Fin da quando il progetto è entrato in lavorazione, i produttori hanno annunciato che il film verrà realizzato in due versioni: una soft e una hard-core.
La prima, che avrà una durata complessiva di circa cinque ore, sarà divisa in due parti che usciranno separatamente: nelle sale danesi il primo film verrà, provocatoriamente, distribuito il giorno di Natale.

La versione integrale (quella hard compresa) si vedrà, molto probabilmente, a maggio al prossimo Festival di Cannes che, ansioso di poterlo avere tra i titoli in cartellone, si è affrettato a togliere a von Trier l'etichetta di "persona non grata" della kermesse, affibbiatagli per le sue note dichiarazioni alla conferenza stampa di «Melancholia» nel 2011.
Come se non bastasse la tematica del film, il regista ha optato per una bombardante campagna pubblicitaria che ha reso la pellicola una delle più attese in assoluto degli ultimi anni. In primis, sono state pubblicate on-line alcune foto e diverse clip ad alto contenuto erotico: una di queste, un estratto del quinto capitolo, è stata giudicata troppo spinta da Youtube, tanto che la Zentropa (la casa di produzione del film) ha visto il proprio spezzone cancellato dalla popolarissima piattaforma di video sharing e ha così deciso di caricarlo su Vimeo senza incappare, questa volta, in alcun tipo di censura.

La strategia promozionale che ha fatto più discutere è stata però quella di realizzare quattordici locandine, una per ogni membro del cast (oltre ai due protagonisti, da segnalare la presenza di Shia LaBeouf, Uma Thurman, Christian Slater e Willem Dafoe), in cui i volti dei vari interpreti sono ritratti in primo piano mentre stanno simulando un orgasmo.
Inoltre, l'autore danese ha annunciato, tramite un comunicato ufficiale, che «Nymphomaniac» introdurrà al mondo un nuovo genere: il "digressionismo", ovvero il progressivo allontanarsi della storia dal soggetto principale del film.

Anche quest'ultima potrebbe essere l'ennesima provocazione di un regista che si è sempre divertito ad andare controcorrente: nel 1995 è stato uno dei promotori del manifesto del movimento "Dogma" (un progetto per film minimalisti, realizzati con cinepresa a spalle e col suono in presa diretta) e, dopo averne seguite le regole in «Idioti» del 1998, le ha completamente sovvertite nel teatrale «Dogville» del 2003 con Nicole Kidman.
In attesa di scoprire nuove anticipazioni su «Nymphomaniac», una cosa è certa: il mondo del cinema è tornato a parlare di Lars von Trier e le aspettative per la sua ultima fatica stanno crescendo giorno dopo giorno.
Detrattori e amanti del controverso autore danese sono avvisati.

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