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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2013 alle ore 16:01.
L'ultima modifica è del 14 dicembre 2013 alle ore 15:23.

Un narratore per immagini, un artista che, attraverso i suoi scatti – e con i suoi scritti e le altre sue opere - ha raccontato l'America del Novecento. E si intitola proprio "Una storia americana", la mostra ospitata a Roma (dal 5 dicembre fino al 16 febbraio), a Palazzo Incontro, e dedicata alle fotografie di Gordon Parks.
Dopo Milano, dunque, giunge nella Capitale l'esposizione che comprende oltre 160 immagini scattate dall'artista statunitense e che nasce da un progetto promosso dalla Provincia di Roma e dalla Regione Lazio, realizzato dalla Gordon Parks Foundation di New York in collaborazione con la Fondazione Forma per la Fotografia, e organizzato da Contrasto e da Civita.
La mostra, curata da Alessandra Mauro, rappresenta la prima grande retrospettiva europea dedicata al lavoro di questo narratore, di questo "storyteller": nelle sue immagini - che riflettono uno stile, "una fotografia classica, potente e profondamente cinematografica", ma anche dal taglio innovativo - rivivono storie, disagi, ingiustizie, soprusi. E soprattutto, Parks, primo fotografo e scrittore afroamericano (nato nel 1912) di Life, raccontò proprio attraverso le pagine di questa rivista la difficoltà di essere nero in un mondo di bianchi, la segregazione, la povertà, i pregiudizi.
Una grande capacità di descrivere, di entrare nel cuore della società, per mezzo delle immagini: un inizio da autodidatta, poi il lavoro come free-lance, anche per Vogue, e, nel 1948, con un reportage su una gang giovanile di Harlem, conquista un grande successo ed approda a Life. Per questa testata realizza i suoi celebri ritratti della società americana, ma il suo obiettivo si rivolge anche al mondo della moda, del cinema (splendida, ad esempio, la foto di Ingrid Bergman a Stromboli) e ai grandi protagonisti del secolo scorso, da Malcom X a Muhammed Alì, a Martin Luther King.
Una vita trascorsa, fino alla scomparsa avvenuta nel 2006, ad impegnarsi in campagne civili, a raccontare storie che sentiva dovessero essere raccontate: e non solo per immagini, come si diceva, visto che Parks è stato anche scrittore, musicista, poeta e regista (nel 1969 è stato il primo regista afroamericano a dirigere un lungometraggio a Hollywood, "The Learning Tree", tratto dal suo omonimo romanzo, e fu autore, nel 1971, di una pellicola di grande successo, "Shaft il detective".).
Una personalità eclettica, in grado di immortalare, nelle sue opere, una società, un personaggio, un disagio, un sentimento. Perché, affermava, "le persone che vogliono usare una macchina fotografica devono avere qualcosa in mente, deve esserci qualcosa che vogliono mostrare, qualcosa che vogliono dire".
UNA STORIA AMERICANA
Fotografie di Gordon Parks, Palazzo Incontro, Roma.
Dal 5 dicembre 2013 al 16 febbraio 2014
Dal martedì alla domenica, 11.00 – 19.00 (24 e 31 dicembre 11.00 – 16.30). Chiuso il lunedì (tranne il 9, 16 e 23 dicembre), il 25 dicembre e il 1 gennaio.
www.fandangoincontro.it
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