Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2013 alle ore 07:03.
L'ultima modifica è del 20 dicembre 2013 alle ore 17:07.

My24
Davide Serra alla LeopoldaDavide Serra alla Leopolda

Ricapitoliamo: 3 o 4 punti di Pil dall'evasione, altri 2 punti dal costo eccessivo della spesa pubblica, poi 4 punti e mezzo dalle pensioni. Abbiamo 10 punti di Pil ingiustificato aggredibile, il Fiscal compact ce ne impone due, due all'anno, in modo strutturale. Non è una missione impossibile. È realizzabile, matematicamente».

Serra mi porta al quinto piano della palazzina. L'ascensore si apre sugli uffici di The Children's Investment Fund Foundation, una delle più importanti fondazioni inglesi di beneficenza per bambini, di proprietà di Chris Hohn, finanziere e filantropo. La Children Foundation è tra i soci iniziali di Algebris e, sempre per spiazzare il ritratto da avvoltoi della finanza che se ne fa sui giornali italiani, detiene il 22 per cento della società di Serra. Anche Serra, assieme alla moglie Anna, ha una sua charity, una fondazione benefica. Si chiama Hakuna Matata, «non ci sono problemi» in swahili (è una canzone del Re Leone), e aiuta quasi 5.000 bambini orfani in Tanzania. «Ho quattro figli – dice Serra che, quest'anno, raddoppia tutte le offerte ricevute dalla charity – e ho deciso di prendermi cura di un migliaio di bambini per ciascuno dei miei figli».

La Tanzania è molto lontana dalle Cayman e Serra non si capacita del fatto che i suoi accusatori non sappiano che avere attività finanziarie alle Cayman non significa eludere le tasse (che lui paga interamente in Gran Bretagna), ma solo maggiore libertà operativa sui mercati e nel pieno rispetto del diritto internazionale. Quando gli segnalo l'ennesima bordata di Gianni Cuperlo, che proprio quella mattina è tornato a criticare Renzi per aver invitato alla Leopolda il finanziere londinese invece che un pensionato del Sulcis, Davide Serra replica: «Questo commento dà l'idea di quanto capisca di mondo reale uno come Cuperlo. Il Sulcis è stato un bagno di sangue per i contribuenti. Se avessero regalato i soldi alle famiglie senza far lavorare nessuno – conclude – lo Stato avrebbe perso meno denaro».

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi