Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2013 alle ore 19:03.
L'ultima modifica è del 20 dicembre 2013 alle ore 19:07.

My24

"Gli anni della condivisione, della libertà creativa, del dialogo e della comunicazione", così Daniela Lancioni, curatrice della mostra Anni '70. Arte a Roma allestita al Palazzo delle Esposizioni (www.palazzoesposizioni.it) fino al 2 marzo 2014, definisce quel decennio. Un decennio drammatico e allo stesso tempo segnato da un'audace carica artistica, nazionale e internazionale. E Roma ne è stato il fulcro grazie all'attività di gallerie (come lo stesso Palazzo delle Esposizioni o la Galleria Nazionale d'Arte Moderna), di spazi autogestiti (Gap, La Stanza, S. Agata de' Goti, Jartrakor) o di critici, non a caso tra il 1976 e il 1979 guidava la capitale Giulio Carlo Argan. Insieme a lui si distinguevano tra gli altri Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Bruno Corà e Alberto Boatto.

Oltre 200 opere di 100 autori italiani e non raccontano quel fermento, si alternano voci e linguaggi differenti, dall'Arte Povera a quella Concettuale, dalla Narrative Art alla Pittura Analitica, da Alberto Burri a Luigi Ontani, da De Chirico a Sandro Chia a Gino De Dominicis, da Jannis Kounellis a Michelangelo Pistoletto. Insomma un pluralità di esperienze visive che dialogano, proprio come nei Settanta.

Il percorso inizia dalla Rotonda con lo scheletro adagiato a terra di Gino De Dominicis rappresentante Il tempo, lo sbaglio, lo spazio, e una serie di fotografie di Claudio Abate, Ugo Mulas, Massimo Piersanti e altri, che rievocano quattro delle mostre più importanti allestite a Roma durante quel decennio. Poi la scelta spetta al visitatore se dirigersi prima a destra o a sinistra. D'ora in poi la mostra è suddivisa in aree descritte da parole o concetti.

A sinistra incontriamo "La carne e l'immaginario", binomio preso in prestito da Boato che spinge a spostare il punto di vista da dati terreni a dati irreali (ne i 2 Cretti di Burri la terra viene trasformata in quadro, per esempio), "Il doppio", un concetto centrale per quegli anni: Giulio Paolini su due lavagne, come fossero specchi, disegna l'immagine dell'una e dell'altra, e infine "L'altro" dove si alternano opere di Richard Nonas, ex antropologo, Duane Michals e Vettor Pisani che contrappone l'uomo e la donna all'androgino. L'ala destra è composta da "Il disegno e la scultura", "Il linguaggio" e "Sistema", quest'ultima è l'unica area che muterà nel corso della mostra: "i moduli cambieranno posizione a indicate che la società può essere migliorata", afferma la curatrice.

Dopo una sezione dedicata a "Il tutto" con Alighiero Boetti, Mario Schifano, Ettore Spalletti, ecc. che si cimentano in lavori che tendono a evocare l'idea dell'intero esistente, si passa alla seconda metà del 1970, in cui si respira maggiore libertà e si moltiplicano tecniche e linguaggi. "Mario Merz da concettuale ritorna a fare il pittore, Chia rievoca il romanticismo, mentre la fotografia non è più un dispositivo concettuale ma viene utilizzata come racconto della memoria", ci spiega Daniela Lancioni. E si accentua il rapporto tra arte e politica a cui è dedicata un'apposita sezione.

Anni '70. Arte a Rma
Palazzo delle Esposizioni, Roma
17 dicembre 2013 – 2 marzo 2014
A cura di Daniela Lancioni

Catalogo Iacobelli Editore

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi