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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2013 alle ore 19:03.
L'ultima modifica è del 20 dicembre 2013 alle ore 19:07.

Tutti a scuola alla lezione magistrale di Alan Bennet. Sul palco dell'Elfo Puccini, torna a grande richiesta, il pluripremiato " The History Boys" con l'incisiva firma registica della storica coppia Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Il testo fortemente autobiografico e metaforico, drammaturgicamente perfetto e di estrema attualità, con linguaggio pungente e caustico scandaglia in profondità emozioni e pensieri, insinuandosi con intelligente ironia nella difficile alchimia degli anni di formazione, in quel delicato e necessariamente travagliato passaggio dall'adolescenza all'età adulta. I bravi ragazzi di Bennet diventano "grandi" a Sheffield, siamo nei frementi anni '80, otto studenti dell'ultimo anno di college si preparano per l'ammissione a Oxford o Cambridge, fomentati dall'ottuso e pretenzioso preside, ben tratteggiato da Gabriele Calindri, che per provinciale pensiero li vorrebbe tutti accreditati nei due prestigiosi atenei.
Protettore e guida degli studenti è il professor Hector, insegnante ideale nell'immaginario scolastico di chiunque, che spiega la letteratura attraverso il cinema, teatro, poesia, musica, magistralmente interpretato da Elio De Capitani, che si è cucito sulla pelle un ruolo di geniale narciso alternante tra grandezza e disarmante fragilità. Con lui, nel difficile compito di saziare la fame di conoscenza e di vita degli otto infervorati boys, c'è l'insegnante di Storia miss Lintott, Debora Zuin, che ben ne delinea il carattere apparentemente riformatore ma senza il coraggio di agire. Per raggiungere l'agognata meta "Oxbridge" l'insulso preside assolda un nuovo docente, lo spregiudicato Irwin, di cui Riccardo Bocci interpreta la vacuità di chi modernamente pensa che la cultura sia solo un mezzo per apparire e mercanteggiare.
Nella kermesse di questo sacro rituale di transizione, entrano con dirompente vitalità gli otto liceali, bravissimi ed entusiasti (premio Ubu Nuovo attore under 30), giacca blu e cravatta, tra dialoghi serrati, canti e balli, attraversano quel palcoscenico emozionante e rapente di turbamento, incertezze, batticuori, voglia di crescere, erotismo e omosessualità, esplorando moti dell'anima e desideri pur temendoli. Crescono, palpitano, soffrono, s'interrogano, si divertono. E noi con loro. Poi la svolta inevitabile, quei giovanotti diventano uomini, la maturità, la morte, le responsabilità, li fagocitano, ora sono loro i protagonisti assoluti immersi nella loro privata tragicommedia dell'esistere, costellata di trionfi e rovinose cadute, gioie e tormenti, ipocrisie e verità lancinanti. Uno spettacolo intimamente corale che lascia il segno, una lezione per noi costretti a vivere tempi di disincanto, da non perdere.
"The History Boys" di Alan Bennet.
Traduzione di Salvatore Cabras e Maggie Rose.
Regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani.
Luci di Nando Frigerio.
Interpreti: Elio De Capitani, Gabriele Calindri, Debora Zuin, Riccardo Bocci, Giuseppe Amato, Marco Bonadei, Angelo di Genio, Loris Fabiani, Andrea Germani, Vincenzo Zampa, Alessandro Lussiana, Giacomo Troianello
In scena fino al 31 dicembre. Replica di fine anno con brindisi di mezzanotte.
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