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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2014 alle ore 10:11.

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Come stanno bene insieme, tra di loro, Dio e il diavolo: qui, in scena, sono solo due ciniche divinità vanitose, che triturano in un processo autoreferenziale i poveracci che capitano loro tra le mani nell'aldilà.

Questa volta tocca a una donna che ha assistito inerte al suicidio della figlia: accusata di accidia, non sarà difficile condannarla per la coppia divina. Anzi, fin troppo facile. E si annida proprio qui l'intuizione di Domenico Pugliares, l'autore de "Il pantano", la cui drammaturgia, raccontando questa condanna così compiacente, narra dell'implicita auto-condanna all'emarginazione della divinità.

Il testo, tutto giocato sui toni del grottesco, è spregiudicato nel trattarre i terribili fatti della vicenda, irriverente, a tratti debordante: Renato Sarti spinge la sua bella regia sul ritmo dialettico delle "tirate" di Dio e del diavolo, che sono la buona (cattiva) e la cattiva (cattiva) coscienza della povera protagonista.
Gianfranco Berardi e Daniele Timpano, talentuosi outsider, sguazzano, ciascuno a suo modo, in questo pantano di miseria, di macerie di parole, tra battute auliche (Dante) e di bassa quotidianità.

In mezzo a loro si trascina, silenziosa, Cecilia Vecchio, la madre colpevole, persa nella solitudine di una scena che è la caricatura di un parco giochi, la reminiscenza di un'infanzia perduta,
Ma: se il bene e il male sono così simili, se Dio e il diavolo vanno a braccetto come due vecchi amici complici (o come i personaggi di due cartoni animati), se il fallimento della madre con la figlia è così flagrante da non ammettere nemmeno il tentativo di salvarla, di impedirne la morte, allora quello che resta è un ridicolo pantano desolato. Di cui - cioè - amaramente il pubblico può ridere, come cinicamente si ride a volta della miseria, che è quella di una natura troppo umana.

Il Pantano
di Domenico Pugliares
regia e consulenza alla drammaturgia Renato Sarti
con Gianfranco Berardi, Daniele Timpano e Cecilia Vecchio
scene e costumi Carlo Sala, musiche Carlo Boccadoro, luci Claudio De Pace
Produzione Teatro della Cooperativa
con il sostegno di Regione Lombardia - Progetto NEXT 2013
Al Piccolo Teatro Grassi fino al 12 gennaio 2014
Info: www.piccoloteatro.org

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