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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2014 alle ore 15:37.
L'ultima modifica è del 11 gennaio 2014 alle ore 17:39.

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Roberto Herlitzka (Ansa)Roberto Herlitzka (Ansa)

Roberto Herlitzka, vincitore nel 2013 del Nastro d'argento alla carriera e del David di Donatello come migliore attore protagonista, sarà in scena fino al 19 Gennaio al Teatro Parenti di Milano ne 'Il Soccombente', capolavoro di Thomas Bernhard per la prima volta sui palcoscenici italiani. Il testo, che ruota intorno al genio del pianista canadese Glenn Gould, va in scena nella riduzione teatrale di Ruggero Cappuccio, con la regia di Nadia Baldi, le musiche di Marco Betta con in scena, oltre a Herlitzka, Marina Sorrenti.Herlitzka con tono e forza evocativa dà voce a un'ambigua unione tra un io narrante e l'autore stesso. Bernhard aveva studiato, come cantante non come pianista, nel Mozarteum di Salisburgo dove avviene, in un corso di perfezionamento pianistico, l'incontro a tre fra il narratore, detto il filosofo, l'amico Wertheimer e il futuro genio canadese Glenn Gould. Wertheimer sarà appunto il "soccombente", colui che non reggendo ai sintomi della bravura già mitica di Gould si ritirerà e si suiciderà". Una metafora dell'insoddisfazione artistica di coloro che hanno un gran senso critico e autocritico, in presenza d'una forte ambizione. Tutto ciò avviene la seconda metà dello scorso tempo ma sembra un tempo assai più lontano a vedere come oggi questo senso autocritico e di inadeguatezza artistica sia poco in voga. Paradossalmente nell'epoca dei talent televisivi è proprio l'incerta talentuosità ad emergere, per cui sarebbe un opportuno bagno di umiltà da parte di molti aspiranti attori e artisti in genere assistere allo spettacolo, assai fedele al testo. In ottanta minuti asciutti e vibranti Herlitzka, al suo ritorno al Parenti dopo "Ex Amleto" dove non "ho trent'anni e non faccio Amleto" fa il depresso così come lo fa nel "soccombente" con in aggiunta delle manie ossessive. In un tempo in cui è facile sentire di casi di suicidi per perdita del lavoro Herlitzka, protagonista di "Buongiorno Notte " di Bellocchio, ambientato negli anni del rapimento Moro, conduce lo spettatore nei meandri sempre più fragili della psiche umana e nella notte della depressione non solo artistica.

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