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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2014 alle ore 19:39.

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Nel Regno di Facebook, dove il principio di identità e la biografia in post inflazionano la nostra immagine quotidiana, c'è chi preferisce non metterci la faccia. E nel sacro quadratino della foto profilo, là dove ognuno si ritaglia una geometria esistenziale -la seduttrice con le sue curve, l'intellettuale con il suo mento appoggiato a indice e pollice, la mamma con i suoi bambini, il palestrato con tatuaggi e bilanciere- ci mette una copertina.

La Copertina: la criniera cartacea di un'ambizione letteraria, di un libro che continuerà a galoppare per mesi sulle home page degli amici, proposto e riproposto con la stessa costanza di un fruttivendolo da mercato rionale o di un arrotino. Io-sono-uno-Scrittore. Venghino, signori e legghino: non importa se le statistiche dichiarano che nel 2013 la quota di lettori di libri in Italia è scesa dal 46% del 2012 al 43%, né che una famiglia su dieci non possiede alcun libro in casa a fronte di 59 mila opere pubblicate in un anno. Non importa: il libro appena sfornato, che sia impastato di grafomania, pubblicato a proprie spese o dalla più ignota delle case editrici o che sia invece di buona qualità e di buone speranze, diventerà, per un certo e variabile periodo, il tormento degli amici e l'estasi degli scrittori. Su Facebook il libro diventa, dunque, un seduttore. Talvolta astuto, talvolta patetico. L'autore si sdoppia spesso tra il proprio profilo personale e la pagina dedicata al suo indispensabile capolavoro, al quale gli amici vengono invitati a mettere quel "mi piace" che li costringerà ad essere ragguagliati su ogni data ed esito di presentazione, su rassegne stampa e premi. Non importa se la Divina Commedia di "mi piace" ne ha 1.185.383. All'ignoto scrittore ne bastano 120 per sorridere.

Talvolta affiora la nonchalance d'autore, che cattura l'attenzione sul suo libro fingendo uno scanzonato distacco: «Finalmente domani presento con il mio editore alla rete di vendita il mio nuovo romanzo. Chi indovinasse argomento e/o titolo gli regalo un martello pneumatico da camera con design Pininfarina già connesso a numero 6 casse Bose 70w rms Vintage 2 vie hifi stereo per fare il figo che ascolta solo insonorizzazioni ambientali di martelli pneumatici di lusso». Così lo scrittore Aldo Nove, che, tuttavia, alla domanda sull'utilità del social network per promuovere libri e lettura, risponde: «No. Facebook serve per perdere tempo e provare a rimorchiare. L'editoria è morta, l'autorialità anche. È un gioco masturbatorio collettivo».
Ma c'è anche lo scrittore di noir della Scuola dei Duri che propone il suo ultimo libro fotografandolo tra le tenere zampe del suo gatto in cima al tiragraffi o lo sconosciuto ottimista che posta in tutto-maiuscolo e punti esclamativi: «Comprate il mio romanzo!!! È emozionante, romantico, divertente, intrigante e c'è del gran sesso!».

Con classe e entusiasmo, l'autrice Cristina De Stefano traccia invece le coordinate della gratificazione reciproca tra scrittore e lettori: «Mi sono fatta convincere a creare la pagina Facebook per la biografia di Oriana Fallaci che ho appena pubblicato. È stata per me la scoperta di un mondo. I lettori esistono e parlano con te! È entusiasmante. Scopri dove vivono, che età hanno, che lavoro fanno. Ho fatto un contratto per far gestire la pagina da un'agenzia ma ho iniziato subito a scrivere e rispondere io. È troppo divertente comunicare con chi legge i tuoi libri. Ora sto allargando a Twitter e Instagram. Il mondo parallelo del social network può essere un'espansione straordinaria per uno scrittore. Si passa dalla dimensione solitaria del computer all'arena del mondo. Però bisogna stare attenti: fa perdere tantissimo tempo! E allora chi scrive più?».

Nessun timore: scrivono tutti. E mentre le pagine delle case editrici propongono novità e classici, copertine e recensioni nel regno del non-cartaceo; mentre piccole case editrici celebrano virtualmente i loro compleanni e librerie annunciano la loro definitiva chiusura; mentre cresce il successo di "Bookasface", la pagina in cui è possibile identificarsi in un libro, scattando e pubblicando una foto della copertina davanti al proprio viso; rimane la certezza che, in un giorno qualsiasi di una settimana qualsiasi, uno dei tuoi amici facebookiani si consacrerà scrittore. Ai post l'ardua sentenza.

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