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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2014 alle ore 17:31.
L'ultima modifica è del 26 gennaio 2014 alle ore 18:33.

Al Sundance trionfa «Whiplash» di Damien Chazelle: esattamente come lo scorso anno, quando vinse «Fruitvale Station» di Ryan Coogler che vedremo a marzo nelle nostre sale, giuria e pubblico hanno votato lo stesso titolo come migliore del concorso principale.

Il film, vincitore del Gran Premio della Giuria U.S.Dramatic e dell'Audience Award attribuito dagli spettatori, racconta la drammatica storia di un giovane batterista jazz (Miles Teller) e del rapporto conflittuale con il suo professore (J.K. Simmons).
Chazelle, qui alla sua opera seconda, aveva già dimostrato grande attenzione per l'universo della musica nel suo esordio, «Guy and Madeleine on a Park Bench», presentato al Torino Film Festival 2009.
Nella stessa categoria, il premio per la miglior regia è andato a Cutter Hodierne per «Fishing Without Nets» e quello per la miglior sceneggiatura a «The Skeleton Twins» diretto da Craig Johnson.
Uno dei grandi favoriti della vigilia, «Low Down» di Jeff Preiss con John Hawkes e Elle Fanning, si è invece dovuto accontentare della menzione per la miglior fotografia.
Il titolo di miglior documentario americano a «Rich Hill» di Tracy Droz Tragos e Andrew Droz Palermo, incentrato sulla vita di una piccola comunità del Missouri, mentre i migliori registi della categoria sono stati Ben Cotner e Ryan White grazie al politico «The Case Against 8».

Non c'è però soltanto il cinema a stelle e strisce al Sundance. Nel gruppo World Cinema Dramatic, è stato premiato come miglior film «To Kill a Man» del cileno Alejandro Fernández Almendras: protagonista è un padre di famiglia della classe media che dovrà difendere i propri cari dalle minacce di un gruppo di criminali. Miglior regista l'australiana Sophie Hyde con il coraggioso «52 Tuesdays».
Il pubblico, tra i tanti titoli stranieri in concorso, ha optato per «Difret» dell'etiope Zeresenay Berhane Mehari.

Per quanto riguarda i documentari non americani, l'israeliano «The Green Prince» di Nadav Schirman ha vinto l'Audience Award, mentre la scelta della Giuria è stata «Return to Homs» di Talal Derki: il giovane filmmaker ha seguito per due anni, dal 2011 al 2013, le vicende di due amici le cui vite sono state sconvolte dal conflitto siriano.
Infine, da segnalare che il premio Alfred P. Sloan (conferito ai film incentrati sul mondo della scienza e della tecnologia, in omaggio al grande imprenditore statunitense) è andato all'atteso «I Origins» di Mike Cahill con protagonista Michael Pitt.

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