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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2014 alle ore 13:34.
L'ultima modifica è del 28 gennaio 2014 alle ore 13:39.

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Una scena tratta dal film «The Grand Budapest Hotel» di Wes AndersonUna scena tratta dal film «The Grand Budapest Hotel» di Wes Anderson

Nel concorso di Berlino non c'è spazio per l'Italia: come nella scorsa edizione, anche quest'anno nella competizione principale del blasonato festival tedesco, in programma dal 6 al 16 febbraio, nessuna pellicola di casa nostra sarà in lizza per la conquista dell'Orso d'Oro.

Il cinema italiano verrà così rappresentato da due titoli inseriti nella sezione Panorama: «In grazia di Dio» di Edoardo Winspeare, un dramma sulla crisi economica ambientato in Salento, e «Felice chi è diverso» di Gianni Amelio, documentario su come è stata vissuta l'omosessualità nel corso del ‘900.
La kermesse, giunta alla sessantaquattresima edizione, verrà aperta dall'attesissimo «The Grand Budapest Hotel» di Wes Anderson, alla sua terza partecipazione a Berlino dopo quella del 2002 con «I Tenenbaum» e del 2005 con «Le avventure acquatiche di Steve Zissou».
Importante ritorno nella capitale tedesca è anche quello di George Clooney che propone in cartellone «The Monuments Men», la sua quinta fatica dietro la macchina da presa: il regista sarà nel cast, accanto a Matt Damon e Cate Blanchett, nei panni del capo di un gruppo di esperti d'arte, arruolati nel corso della seconda guerra mondiale dall'esercito americano per preservare alcune importanti opere europee e non farle finire nelle mani di Hitler e dei nazisti.
In concorso, spazio per l'americano Richard Linklater con «Boyhood», con Patricia Arquette ed Ethan Hawke, per il giapponese Yoji Yamada con «The Little House» e per la peruviana Claudia Llosa con «Aloft», interpretato da Jennifer Connelly e Cillian Murphy.

La nutrita compagine europea prevede ben quattro titoli tedeschi, ma i riflettori saranno puntati in particolare sui nuovi film dei francesi Alain Resnais, «Aimer, boire et chanter», e Rachid Bouchareb, «La voie de l'ennemi».
Fuori dalla competizione principale, svetta la presenza di «Nymphomaniac volume I», prima parte del nuovo progetto a luci rosse di Lars von Trier con Charlotte Gainsbourg, e de «La bella e la bestia», un nuovo adattamento della celebre fiaba firmato da Christophe Gans con Vincent Cassel e Léa Seydoux.
Nella sezione Panorama, in cui troviamo anche i nuovi lavori di Michel Gondry (il documentario-conversazione con Noam Chomsky «Is the Man Who Is Tall Happy?») e di Ira Sachs («Love is Strange»), grande protagonista è il cinema dell'estremo oriente: in cartellone «Journey to the West» di Tsai Ming-liang, «The Demon Within» di Dante Lam e «The Midnight After» di Fruit Chan. «Snowpiercer» del sudcoreano Bong Joon-ho è stato, invece, inserito nelle proiezioni speciali del Forum.
Diversi titoli glamour anche nel gruppo della Berlinale Special: da «American Hustle» di David O. Russell a «A Long Way Down» di Pascal Chaumeil.

La retrospettiva, come già annunciato, sarà dedicata all'estetica della luce e delle ombre nelle pellicole uscite dal 1915 al 1950.
Grande attesa dei cinefili per la proiezione, musicata dal vivo, de «Il gabinetto del dottor. Caligari», capolavoro di Robert Wiene del 1920, manifesto dell'espressionismo tedesco.
Infine, da segnalare che l'Orso d'Oro alla carriera verrà attribuito al grande regista inglese Ken Loach, autore di film come «Terra e libertà», «Il vento che accarezza l'erba» e «La parte degli angeli».

Berlinale 2014
6-16 febbraio
http://www.berlinale.de/en/HomePage.html

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