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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2014 alle ore 10:02.
L'ultima modifica è del 21 febbraio 2014 alle ore 13:28.

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Baselitz, Partigiano, 1965Baselitz, Partigiano, 1965

Il British Museum commemora i 25 anni dalla caduta del muro di Berlino con una mostra dedicata agli artisti della "Germania divisa". Un'intera generazione di artisti nati a Est, costretti dagli eventi a trasferirsi a Ovest ma senza mai ambientarsi pienamente, portando sempre dentro di sé il peso della cortina di ferro e la lacerazione di una patria divisa in due. "Il senso di angst é palpabile nella loro opera, cosí come la nostalgia,- spiega Stephen Coppell, direttore della mostra . – Negli anni Sessanta e Settanta sembrava non ci fosse alcuna chance di dialogo tra Est e Ovest, e questi artisti esuli erano convinti che non sarebbero mai tornati a casa."

Oltre metá delle oltre 90 opere su carta in mostra sono di Georg Baselitz, che aveva cambiato il suo cognome originario di Kern in onore del paese di Deutschbaselitz, a nord-est di Dresda, dove era nato nel 1938. Espulso dall'Accademia di Berlino Est perché giudicato "politicamente immaturo", si era trasferito a Berlino Ovest e aveva poi avuto la sua folgorazione artistica durante un viaggio in Italia nel 1965. "La scoperta del Manierismo, in particolare Pontormo e Parmigianino, lo ha influenzato in modo decisivo," spiega Coppell. Ecco quindi la serie degli Eroi, figure monumentali ma tormentate con i corpi allungati e un'espressione di rassegnazione o di resa. Quasi ogni opera di Baselitz é una metafora della Germania, prima con la serie di immagini fratturate o capovolte e poi ancora piú palesemente con le figure spezzate e divise in due.

Ogni artista da' un'interpretazione diversa della situazione. Sigmar Polke ironizza pesantemente sul ‘miracolo economico' del dopoguerra in Germania, mentre Gerhard Richter, diventato poi il piú famoso, con le sue pin-up sottolinea la libertá del mondo occidentale ma anche la sua decadenza. AR Penck opta per il ‘primitivismo della ragione' con ominidi stilizzati . E' stato l'ultimo a lasciare la patria: dopo anni da artista dissidente e underground, perseguitato dalle autoritá aveva attraversato il confine a piedi nel 1980.
Le opere in mostra fanno parte della collezione del conte Christian Duerckheim che, nato in Sassonia come Baselitz, ha iniziato ad acquistare le opere di questo artista e ha poi ampliato la sua collezione a Richter, Penck e altri artisti del periodo. Ora Duerckheim ha donato gran parte della sua collezione al British Museum. Neil MacGregor, il direttore del museo, ha detto che "questa donazione estremamente generosa ci aiuterá a capire meglio la Germania."

Germany Divided: Baselitz and his generation
Fino al 31 agosto 2014
British Museum, Londra
www.britishmuseum.org

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