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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2014 alle ore 09:58.
L'ultima modifica è del 26 febbraio 2014 alle ore 10:05.

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Léa SeydouxLéa Seydoux

La "raccomandata" più affascinante del cinema francese: Léa Seydoux, una delle attrici più in voga del momento, ha respirato il profumo del grande schermo fin dalla più tenera età.
Figlia dell'uomo d'affari Henri Seydoux e dell'attrice Farida Khelfa, Léa è inoltre nipote di Jérôme Seydoux, presidente della casa di produzione Pathé, e di Nicolas Seydoux, produttore della Gaumont.

Nata a Parigi il primo luglio del 1985, ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo recitando in un videoclip firmato da Olivier Dahan prima di debuttare sul grande schermo nel 2006 con il film per adolescenti «Mes copines» Sylvie Ayme.
I primi titoli importanti sono datati 2009, quando Quentin Tarantino la sceglie per far parte del cast di «Bastardi senza gloria» e l'autrice austriaca Jessica Hausner per «Lourdes», presentato alla Mostra di Venezia.
La notorietà internazionale arriverà però negli anni successivi, dopo essere apparsa in «Robin Hood» di Ridley Scott, in «Midnight in Paris» di Woody Allen e in «Mission: Impossible – Protocollo fantasma» di Brad Bird.

Ormai sotto l'occhio dei riflettori, Léa Seydoux non dimentica però la sua predilezione per il cinema impegnato europeo: nel 2012 è la protagonista di «Sister» di Ursula Meier e, l'anno successivo, accanto ad Adèle Exarchopoulos nello straordinario «La vita di Adele» di Abdellatif Kechiche, Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes.
Recentemente, è stata la grande star della Berlinale 2014 con ben due titoli in cartellone: il film d'apertura «The Grand Budapest Hotel» di Wes Anderson, in uscita nelle nostre sale ad aprile, e «La bella e la bestia» di Christophe Gans, in arrivo in Italia giovedì 27 febbraio.
Sempre più apprezzata da critica e pubblico, Léa è riuscita ormai a togliersi la pesante etichetta di "raccomandata" e diversi registi da tutto il mondo la richiedono per averla nei propri lavori.
In futuro, sarà nel biopic «Saint Laurent» di Bertrand Bonello e, soprattutto, in «The Lobsterå», nuova fatica del regista greco Yorgos Lanthimos: si tratta di una storia d'amore ambientata in un futuro distopico che potrebbe essere presentata alla prossima Mostra di Venezia.

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