Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2014 alle ore 09:07.

My24
Una scena tratta dal film "Snowpiercer"Una scena tratta dal film "Snowpiercer"

L'apocalisse secondo Bong Joon-ho: il film più importante e atteso del weekend è «Snowpiercer», una storia fantascientifica e spettacolare diretta dal grande regista sudcoreano. Tra le altre nuove uscite, convince a metà «TIR» di Alberto Fasulo e delude, senza possibilità d'appello, «La bella e la bestia» di Christophe Gans.
Ispirato a una serie a fumetti, scritta dai francesi Benjamin Legrand e Jacques Lob, «Snowpiercer» è ambientato nel 2031, in una nuova Era Glaciale che dura ormai da 17 anni. Gli unici sopravvissuti viaggiano a bordo di un gigantesco treno rompighiaccio che attraversa perpetuamente il globo.

Presentato fuori concorso all'ultimo Festival di Roma, il film è una potente e visionaria metafora dell'esistenza umana, ricca di riferimenti filosofici e religiosi: il treno, un ecosistema chiuso dove ognuno svolge la propria parte per il sostentamento complessivo, è infatti una nuova arca di Noè, divisa per classi sociali, dalla testa alla coda.
Nonostante il soggetto post-apocalittico e gli ottimi effetti speciali, «Snowpiercer» è molto più che un semplice film di fantascienza: così come nei precedenti lavori del regista, la trama è utilizzata solo come un pretesto per realizzare una profonda riflessione socio-politica sulla natura degli esseri umani.

Per la prima volta al lavoro in una co-produzione internazionale, Bong Joon-ho (autore di film fondamentali come «The Host» e «Mother») dimostra nuovamente il suo innato talento grazie a una messa in scena elegante e priva di cali per l'intera durata della pellicola.
Cast all-star in splendida forma: dall'inglese Tilda Swinton all'americano Chris Evans, fino al sudcoreano Song Kang-ho.

Dal Festival di Roma 2013 arriva anche «TIR» di Alberto Fasulo, vincitore del premio più importante della kermesse capitolina: il prestigioso Marc'Aurelio d'Oro.
Protagonista è Branko, un ex insegnante di nazionalità croata che, da pochi mesi, lavora come camionista per una ditta di trasporti italiana. Ora guadagna tre volte tanto rispetto al suo stipendio precedente ma, in cambio, il prezzo da pagare è quello di rimanere a lungo lontano dai propri cari.
Il regista Alberto Fasulo si è documentato per anni sulla vita dei camionisti, riuscendo così a realizzare un prodotto (di finzione) credibile e pienamente realistico.
Se le intenzioni sono interessanti e comprensibili, meno convincente è la scelta del regista di farne un prodotto "per pochi", costruito su sequenze interminabili e non sempre necessarie che metteranno a dura prova anche lo spettatore più paziente.

Infine, una menzione negativa per la nuova versione cinematografica de «La bella e la bestia» firmata dal francese Christophe Gans. Protagonisti di questo ennesimo adattamento per il grande schermo della celebre fiaba (tra le trasposizioni più note ricordiamo quelle di Jean Cocteau e di Walt Disney) sono Léa Seydoux e Vincent Cassel.
A otto anni di distanza da «Silent Hill», Gans torna dietro la macchina da presa per dirigere un film fiacco, superficiale e che rischia spesso di cadere nel ridicolo involontario.
Poche trovate scenografiche non riescono a dare un senso a questo nuovo «La bella e la bestia», film patinato e privo di spessore, di cui si poteva fare tranquillamente a meno.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi