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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2014 alle ore 11:56.
L'ultima modifica è del 02 marzo 2014 alle ore 15:44.

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August Sander, senza titolo, sd. © August Sander. Raccolta della fotografia, Galleria civica di ModenaAugust Sander, senza titolo, sd. © August Sander. Raccolta della fotografia, Galleria civica di Modena

C'è stato un tempo in cui internet era un sogno lontano e la televisione doveva ancora arrivare. I fotografi testimoniavano mondi lontani, guerre, carestie, incontri con i protagonisti del XX secolo. A Modena la mostra "Fotogiornalismo e Reportage. Immagini dalla Collezione della Galleria Civica" a cura di Silvia Ferrari, fino al 13 aprile. Un'importante selezione di opere di autori che hanno segnato la storia della fotografia e del fotogiornalismo.

Immagini diventate un simbolo, come l'incontro a Teheran nel 1943 fra Churchill, Roosevelt e Stalin immortalato da John Philips. Tante le foto che hanno fatto parte di inchieste, ogni scatto ne annuncia un altro per scoprire, capire. In mostra non manca chi ha portato la cronaca nera nella storia della fotografia: il reporter americano Weegee. Siamo a Shangai, la rivoluzione culturale è esplosa, una ragazza stende una bandiera e Henry Cartier-Bresson scatta. Sembra l'immagine di un altro secolo quella che Sebastião Salgado riprende in Brasile nel 1986: uno scavatore risale dalla cava con un sacco di pietre sulle spalle. Il bianco e nero è cupo, solo la fiamma delle candele, poste davanti a fotografie di scomparsi, dà luce alla macchina fotografica di Hector Lopez in "Cathedral de Santiago. Hommenaje a los Detenidos Desaparecidos" del 1984. Eduard Boubat ci dice solo il suo nome "Lella" e l'anno in cui l'ha incontrata, 1947, eppure il suo volto è indimenticabile per ogni visitatore.

August Sander non titola la foto dei due militari che parlano, uno è solo un ragazzino. Ecco i volti del Novecento, ritratti intensi, mai posati: il Che alza un bimbo di pochi mesi, è il 1962, e Roger Pic lo fissa nella sua reflex. Una giovane algerina, prima che il suo paese venga liberato, guarda fiera l'obiettivo di Marc Garanger, Bill Clinton durante la campagna del 1992 è visto da Andrea Cairone mentre Frida Hartz ritrae, due anni dopo, il Subcomandante Marcos. C'è la rivoluzione ungherese del 1956 e la caduta del muro di Berlino nel 1989. Le stampe fotografiche esposte sono state usate per la pubblicazione su quotidiani, periodici; dietro ognuna l'autore ha scritto a mano le indicazioni per l'inquadratura (misure, tagli da operare).

In quest'epoca di digitale sembrano tecniche e documenti lontani. Eppure sono lo sguardo attento e fedele del fotografo, nelle foto non c'è mai manipolazione. Oggi alcuni lo fanno, anche nel reportage. E' l'era del photo shop. Ma se qualcuno avesse tolto dalla foto di piazza Tienanmen - 4 giugno 1989- lo sconosciuto solo e indifeso davanti ai carrarmati del regime, cosa avremmo ignorato?

Fotogiornalismo e Reportage.
Immagini dalla Collezione della Galleria Civica di Modena
A cura di Silvia Ferrari
Fino al 13 aprile
Galleria Civica di Modena Fondazione Cassa di Risparmio
Palazzo Santa Margherita - Modena

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