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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2014 alle ore 20:28.
L'ultima modifica è del 11 marzo 2014 alle ore 08:42.

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A leggerla su «Il sogno di un hippie», la sua biografia pubblicata un anno fa, poteva sembrare poco più che una boutade, il passatempo di una stella di prima grandezza del firmamento internazionale della musica che s'inventa un'alternativa creativa alla propria collezione di Cadillac degli anni Cinquanta.

Ma Neil Percival Young da Winnipeg non è esattamente il tipo del milionario annoiato che perde tempo: se decide d'imbarcarsi in un'avventura, lo fa per davvero. Che si tratti di un ritorno al grunge dopo l'ennesimo ritorno al country, di una collaborazione con gente apparentemente lontana dal suo mondo come i vari Pearl Jam e Daniel Lanois o persino di girare un film. Stavolta fa l'imprenditore 2.0. Ma sempre al servizio della musica, sia chiaro: eccolo a lanciare, a 68 anni suonati, un nuovo lettore portatile di musica ad alta definizione con relativo servizio di download.

Da sempre critico nei confronti della pessima qualità dei file musicali digitali, il rocker canadese ha creato una nuova compagnia, la PonoMusic, basandosi su un principio molto semplice: se per anni le canzoni in formato digitale si sono fondate sulla compressione di molte delle frequenze del suono analogico per limitarne il peso, l'enorme capacità di memoria dei sistemi portatili di oggi consente di effettuare il processo inverso, rendendo i file digitali in grado di riprodurre il suono come mai in precedenza.

«È tutto basato sulla musica, la vera musica», ha scritto l'autore di «Harvest» in un comunicato. «Vogliamo muoverci verso la musica digitale del Ventunesimo secolo e la PonoMusic è nata per questo. Non potremmo essere più entusiasti, non solo per noi, ma per tutti coloro che sono mossi da ciò che la musica rappresenta nelle loro vite».

Il nuovo «aggeggino infernale» già annunciato nella sua autobiografia verrà venduto online a 399 dollari attraverso il sito Kickstarter alla fine di questa settimana. Old Neil dovrebbe fornire ulteriori dettagli sul servizio proprio in questi giorni, a margine del festival SXSW ad Austin, in Texas.

Resta da capire che margini la formula potrà avere in un mercato già monopolizzato da Apple, attraverso la piattaforma iTunes, che adesso vede in crescita il segmento dello streaming, trascinato dal fenomeno Spotify. Paradossi della musica: proprio Neil Young che ha di fatto inventato il genere lo-fi rischia di passare alla storia come colui che portò in dono l'hi-fi alla generazione dei nativi digitali. La domanda, tuttavia, sorge spontanea: questi ultimi, cresciuti a pane, mp3, mp4 et similia, sapranno che farsene?

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