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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2014 alle ore 11:13.

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Chi non ha mai visto uno spettacolo del gruppo tedesco FAMILIE FLÖZ non se lo lasci perdere, anche solo per godere delle struggenti espressioni delle maschere. Si, perchè nessuna parola viene pronunciata in scena, ma alla fine dello spettacolo in testa rimane un canovaccio 'rumoroso', un groviglio di battute, un ritmo frenetico di cambi di scena, soprattutto una grande poesia ispirata da quei faccioni deformi che non avrebbero personalità e anima se non fossero animati da corpi di attori-mimi di altissimo livello. Il gruppo di Essen li chiama mezzi "antelinguistici". La FAMILIE FLÖZ è nata vent'anni fa da un'idea di Hajo Schüler e Markus Michalowski, che insieme ad un gruppo di studenti di recitazione e mimo della Folkwang-Hochschule si è lanciata nella sperimentazione realizzando maschere molto particolari. Ed è arrivato il successo, con riconoscimenti prestigiosi e lunghe tournée in diversi paesi. Anche a Milano il gruppo ha già conquistato un suo pubblico - grazie al Festival Internazionale di Figura del Teatro Verdi che li ha ospitati in più occasioni - e torna quindi in uno spazio più grande proprio per accogliere più spettatori con "Hotel Paradiso", la loro produzione che più si presta ad ampi spazi a differenza del più intimistico "Ristorante immortale". Lo spettacolo è un noir ad altissimo tasso di comicità. Un'anziana vedova proprietaria di un albergo di montagna e il figlio sognatore in perenne lotta con l'ambiziosa sorella, sono i protagonisti di un intreccio di colpi di scena che si sviluppano nella hall della locanda.

Geniale la trovata delle visite del caro estinto che ridiscende fra i mortali usando l'ascensore, così come la figura della cameriera cleptomane con le sue incursioni armata di aspirapolvere e spolverino, per non parlare dell'inquietante macellaio sega-ossa che alla fine farà sparire anche qualche cadavere di troppo. Applausi a scena aperta all'arrivo dei due ispettori di polizia per indagare sulla fuga di un ladro: le due maschere sono davvero spettacolari. Lo spettacolo (durata un'ora e mezza) è più che rodato dal gruppo e funziona sempre. Di sicuro c'é da dire che il grande palcoscenico di un grande teatro annacqua la magica atmosfera di una rappresentazione che esige la cura del dettaglio, il silenzio in uno sguardo, lo spazio di un sospiro.

"Le tipiche maschere realizzate dalla FAMILIE FLÖZ - sostiene il gruppo - sono strumenti essenziali per lo sviluppo dei personaggi e degli intrecci drammatici. Come i testi scritti, le maschere non hanno solo una forma, ma anche un contenuto. Il processo di di una maschera, che passa per la recitazione e culmina nel raggiungimento di una sua simbiosi con l'attore, è decisivo per il risultato finale. In un certo senso l'attore mascherato scrive la scena con il corpo, nell'aria".

con
Anna Kistel , Marina Rodriguez Llorente, Sebastian Kautz, Daniel Matheus,
Frederik Rohn, Nicolas Witte, Thomas Rascher
Regia Michael Vogel
Maschere Hajo Schüler, Thomas Rascher

AL TEATRO MANZONI di Milano (02.7636901) fino a domenica 16 marzo 2014
Gli artisti della incontreranno gli spettatori nel foyer del teatro prima
dell'inizio dello spettacolo, dalle ore 19,45 alle ore 20,15.

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