Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2014 alle ore 08:01.

My24

Vladimir Putin ha mandato le sue truppe in Crimea per la stessa ragione per cui nel 1956 Nikita Krusciov ha invaso l'Ungheria. È un luogo comune dire che oggi non stiamo vivendo i tempi della Guerra Fredda e che Putin potrebbe essere certo uno zar, ma non è un generale sovietico. E invece noi stiamo vivendo i tempi della Guerra Fredda. Krusciov invase l'Ungheria perché il Partito comunista ungherese aveva avviato una riforma radicale e aveva anche deciso di uscire dal Patto di Varsavia.

Krusciov sapeva che se l'Ungheria fosse diventata indipendente, altri Paesi avrebbero agognato l'indipendenza. Ci sarebbero state sollevazioni ovunque. Le rivolte si sarebbero diffuse in tutta l'Unione Sovietica. E il comunismo sarebbe crollato. Così Kruscev mandò i carro armati. Si trattava di una questione di autodifesa.
Leonid Breznev seguì la stessa logica nel 1968. Il Partito comunista cecoslovacco quell'anno aveva avviato le riforme note come la Primavera di Praga. Breznev decise l'invasione perché sapeva che se la Primavera di Praga fosse fiorita ancora, l'esaltazione si sarebbe diffusa in ciascun Paese sotto il giogo sovietico. Sarebbero esplosi movimenti e proteste di tutti i tipi, anche in Unione Sovietica. Così Breznev decise l'invasione. Di nuovo, si trattava di una questione di autodifesa.

Aveva torto Krusciov ad agire così? E Breznev, si sbagliava anche lui? Possiamo dare una risposta scientifica a questa domanda, grazie all'esperimento condotto nel 1989 da Michail Gorbaciov. Gorbaciov non invase nessun Paese. E l'Unione Sovietica crollò. Dunque, perché Putin invade l'Ucraina proprio ora? E perché ha invaso la Georgia, nel 2008? Perché i fantasmi di Krusciov e Gorbaciov gli hanno consigliato di fare così. Nel caso della Georgia, i giovani ribelli di Tbilisi diedero vita alla rivoluzione delle Rose nel 2003; una rivolta che risultò immaginifica e combattiva. I rivoluzionari innalzavano statue di Ronald Reagan. Putin capì che se l'impudenza georgiana fosse stata tollerata, l'esempio avrebbe potuto innescare un movimento rivoluzionario anche in Russia. Così decise l'invasione e, pochi anni dopo, le sue manovre hanno ottenuto il risultato di far sfiorire la rivoluzione delle Rose.

Nel caso dell'Ucraina, Putin ha voluto l'invasione perché gli ucraini stavano dando il via alla loro rivoluzione, il cui obiettivo era portare il Paese nell'Unione europea. E Putin sapeva che poiché ucraini e russi sono fratelli, quella rivoluzione avrebbe potuto provocarne una simile in Russia. Questo avrebbe portato al crollo della Russia. Così ha seguito l'esempio di Krusciov e Breznev. E spera che le cose vadano bene.
Eppure, prima o poi la rivoluzione democratica arriverà anche in Russia. Le rivoluzioni contro il dominio russo sono una vecchia storia in Europa. Ce ne sono state nel 1953, 1956, 1968, 1989, 2000, 2003 e 2014 (rispettivamente in Germania dell'Est, Polonia e Ungheria, Cecoslovacchia, dappertutto, Serbia, Georgia, Ucraina e ancora Ucraina). Difficile non cogliere lo schema di queste rivoluzioni. In generale c'è una strisciante progressione verso est. Alla fine questo avanzamento potrà arrivare a Mosca e San Pietroburgo. È una conclusione inevitabile. Il punto è: quando accadrà? Presto, speriamo. Presto!

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi