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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2014 alle ore 14:26.
L'ultima modifica è del 21 marzo 2014 alle ore 14:57.

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Robert Mapplethorpe (1946-1989), White Gauze, 1984, MAP 1330 © 2014 Robert - Mapplethorpe Foundation, Inc. All rights reserved — Auguste Rodin (1840-1917), Torse de l'Age d'airain drapé, vers 1895, S. 3179 © Paris, musée Rodin, ph. C. BarajaRobert Mapplethorpe (1946-1989), White Gauze, 1984, MAP 1330 © 2014 Robert - Mapplethorpe Foundation, Inc. All rights reserved — Auguste Rodin (1840-1917), Torse de l'Age d'airain drapé, vers 1895, S. 3179 © Paris, musée Rodin, ph. C. Baraja

Viste dal catalogo, che le presenta affiancate quasi fossero due versioni diverse della stessa opera, si fa addirittura fatica a distinguere quale sia la fotografia, quale la scultura. Eppure, Robert Mapplethorpe (1946-1989) e Auguste Rodin (1840-1917) non hanno, all'apparenza, nulla in comune. Vissuti in epoche e continenti diversi, l'uno è alla perenne ricerca della forma perfetta, l'altro si sforza di fissare il movimento nella materia, perché, come spiega lui stesso, obiettivo della scultura è «mostrare lo svolgimento progressivo del gesto».

Se nulla è spontaneo, tutto è costruito in Mapplethorpe; le opere di Rodin recano invece traccia del processo creativo, sviluppando a pieno quell'artificio linguistico, il non finito, immaginato per primo da Michelangelo.
Dotati di personalità differenti, perfezionista il primo, incline ad assecondare le proprie emozioni il secondo, i due artisti presentano in realtà molti punti di contatto. A metterli in evidenza ci pensa la mostra «Mapplethorpe-Rodin» (http://www.musee-rodin.fr/fr/exposition/exposition/mapplethorpe-rodin), organizzata dal Musée Rodin di Parigi, che la ospita dall'8 aprile al 21 settembre, in collaborazione con la Fondazione Robert Mapplethorpe di New York, protagonista, tra l'altro, della più ampia retrospettiva mai dedicata al maestro della fotografia, in calendario all'incirca nello stesso periodo al Grand Palais (http://www.grandpalais.fr/en/event/robert-mapplethorpe).

Pur con mezzi espressivi diversi, sia Mapplethorpe, sia Rodin consacrano alla rappresentazione del corpo umano la propria produzione: il fotografo attratto dalla nudità maschile e omoerotica, al punto da elevare al rango di opera d'arte l'immagine del pene, lo scultore sedotto dal corpo nudo delle donne, spesso raffigurate in pose saffiche. Predilezione che, tra l'altro, non impedisce al primo di immortalare figure femminili (si pensi alla serie dedicata alla culturista Lisa Lyon), al secondo di modellare forme maschili, come dimostra il bronzo «L'homme qui marque» (1907), giustapposto, in un sorprendente gioco di rimandi, allo scatto «Michael Reed» (1987). Impressionante anche l'effetto speculare creato dalla coppia «White Gauze» (1984) e «Torse de l'Âge d'airain drapé» (1895-1896) dove il ricorso al telo che avvolge i corpi, impressi nella pellicola o scolpiti nel gesso, tende a drammatizzare ancora di più la scena.

«Mapplethorpe-Rodin»
8 aprile – 21 settembre 2014
Musée Rodin, Parigi
www.musee-rodin.fr

«Robert Mapplethorpe»
26 marzo – 13 aprile 2014
Grand Palais, Parigi
http://www.grandpalais.fr/

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