Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2014 alle ore 08:20.

My24

«E come, o monaci, prendendosi cura degli altri, uno si prende cura di se stesso? Con la tolleranza, con la non-violenza, con la gentilezza amorevole, con l'accudimento». Queste parole del Canone, attribuite al Buddha storico, sintetizzano mirabilmente l'etica sociale del Dharma; e infatti i sentimenti e gli atteggiamenti messi in luce dal Risvegliato sono stati ripresi, con grande incisività, da Sua Santità il Dalai Lama nell'ultima visita in Italia e in uno dei suoi più recenti libri pubblicati nel nostro Paese: La felicità al di là della religione. Una nuova etica per il mondo (se ne è riferito su queste pagine il 17 giugno 2012).
Ne risulta un'immagine in parte inedita della grande religione nata in India, internazionalizzata in Asia e oggi sempre più diffusa dentro l'Occidente: un'immagine che non privilegia l'uscita monastica dal mondo, la pratica quasi esclusiva della rinuncia e della meditazione, ma anche – in qualche caso soprattutto – l'impegno attivo nella società, secondo la felice espressione "buddhismo impegnato" coniata nel 1963 dal monaco zen vietnamita Thich Nhat Hanh, che ne è un testimone esemplare, molto amato anche in Italia grazie ai suoi libri.
Sulla presenza e sull'impegno buddhista in Italia, dove il Dharma conta circa 70.000 fedeli – distribuiti in particolare nel Nord e nel Centro – oltre a 30.000 seguaci di origine asiatica, l'Unione Buddhista Italiana (UBI) intratterrà il pubblico e la stampa nel corso dell'iniziativa «Un loto per mille. Progetti per l'Italia» che avrà luogo sabato 29 marzo presso il Comune di Milano, coordinata da Gianfranco Keiko Lustrissimi che dell'UBI è il presidente.
Fondata a Milano il 17 aprile 1984, l'Unione raccoglie e rappresenta tutte le diverse tradizioni e scuole del movimento buddhista che hanno voluto aderirvi, per un totale attualmente di 42 Centri.
Il risultato più significativo ottenuto in questi trent'anni sul piano dei rapporti ufficiali con l'Italia, esito concreto di oltre 14 anni di trattative, è stato la Legge di Intesa con lo Stato italiano (Legge 245/2012 del 31 dicembre 2012, divenuta effettiva l'1 febbraio 2013; se ne è discusso nel «Domenicale» del 24 marzo 2013). Come è noto, questo riconoscimento garantisce l'assistenza spirituale e l'insegnamento da parte dei ministri del culto, il riconoscimento in sede civile dei matrimoni da loro celebrati, se trascritti, l'accesso al contributo dell'otto per mille.
Il gettito di questa quota, anticipano i responsabili dell'UBI, sarà destinato a progetti di solidarietà: il sostegno del culto, l'assistenza, le iniziative culturali e umanitarie per le somme direttamente indicate, mentre quelle derivanti dalla quota non indicata, saranno «dedicate esclusivamente a progetti umanitari sia in Italia che all'estero… proposti anche da associazioni, onlus e istituzioni non buddhiste». Un' intenzione che si intona perfettamente sia all'ammaestramento originario del Risvegliato, sia alla declinazione, attuale e vitalissima, del suo Dharma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Unione Buddhista Italiana, Un loto per mille. Progetti per l'Italia, 29 marzo 2014 alle ore 10, Sala Alessi - Comune di Milano, Piazza della Scala 2.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi