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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2014 alle ore 08:14.

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A Milano è difficile non imbattersi in qualche architettura di Vico Magistretti (1920-2006). I suoi edifici si estendono infatti da nord a sud, dal centro alla periferia, testimoniando le esigenze e le trasformazioni della città dal 1945 fino quasi ai giorni nostri. Ad esempio, alla chiesa realizzata al QT8 negli anni della ricostruzione fa seguito il palazzo per uffici a due passi da San Babila, già immerso nel boom economico; mentre le case per abitazioni in centro e il deposito della metropolitana di Famagosta, che si incontra imboccando l'autostrada verso Genova, svelano il lato borghese e quello industriale della metropoli. Alla Fondazione Magistretti, che dal 2010 mantiene vivi gli spazi dove l'architetto disegnava e pensava, a pochi metri dal Conservatorio, queste architetture sono messe "in posa" in una piccola mostra che stimola la seguente domanda: in quanti modi si può guardare un edificio?
Il pezzo forte è costituito dagli scatti di maestri come Gabriele Basilico, Aldo Ballo, Giorgio Casali, Gian Sinigaglia, Monticelli, Beltrami, Studio Quattro, Zwietasch e Pegoraro, recuperati dagli archivi dello studio e ordinati nell'allestimento di Paolo Ulian. Il primo sguardo è dunque quello del fotografo, che sceglie come dosare la luce per enfatizzare i chiaroscuri, fissando un taglio – unico tra tutti quelli possibili – in maniera definitiva. A fare da controcanto a queste immagini ormai storiche, spesso pubblicate su libri e riviste, ci pensa un video realizzato per l'occasione da Francesca Molteni utilizzando punti di vista differenti e non proprio convenzionali. Oltre che ad altezza uomo, le riprese sono state infatti eseguite da piccoli droni, aggeggi volanti radiocomandati capaci di filmare a decine di metri dal suolo. Il risultato, solo in parte prevedibile a tavolino e molto diverso dalle vecchie prospettive "a volo d'uccello", è uno sguardo inedito sul corpo fisico dell'architettura: impossibile sia per chi abita questi edifici dall'interno sia per chi alza la testa dalla strada. In mostra c'è poi un altro punto di vista, che incanta sempre: gli schizzi di Magistretti a penna, matita o acquerello.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Architetture in Posa. Le opere di Vico Magistretti a Milano, Milano, Fondazione Vico Magistretti,
fino al 19 dicembre

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