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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2014 alle ore 17:44.

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Loris CeroniLoris Ceroni

Il Sud America che canta (e che finisce in testa alle classifiche) passa da Riolo Terme, comune ravennate di poche migliaia di anime, famoso tuttalpiù per le sue terme, ma in cui vive uno dei più importanti produttori di musica latinoamericana del mondo: Loris Ceroni. Romagnolo che di più non si può, 59 anni e da 40 nella musica, Loris in carriera ha registrato e prodotto oltre 400 album e venduto circa 60milioni di dischi, la maggior parte dei quali destinati al mercato dei paesi a sud degli Stati Uniti.

Rientrato da poco da Miami con due nomination ai Grammy Award, ha appena finito di lavorare al nuovo album (destinato ai paesi latini) di Francesco Renga e chiuso l'ultima produzione dei Marta sui Tubi.

Nel suo studio che sta sulla strada che da Riolo porta alle colline è passato mezzo mondo; e del resto lui alla musica ha dedicato la vita. "A scuola non ero granché – racconta seduto su un mixer fantascientifico di cui al mondo ci sono circa 10 esemplari – così mio padre (il fisarmonicista Leo Ceroni, ndr) mi mandò in conservatorio a Pesaro dove in 5 anni mi diplomai in contrabbasso". Con le 4 corde, e poi anche 5, Loris ci sapeva fare tanto che vinse subito il concorso per entrare nell'orchestra del Maggio Fiorentino: "Dopo un anno però diedi le dimissioni: non era la mia vita". Quella vita che ha fatto di lui uno dei produttori che ha venduto di più al mondo arrivò dopo e quasi per caso.

"Lasciato il Maggio Fiornetino iniziai a fare il turnista al basso con Gianni Togni e poi, per 5 anni a fila, il tour mondiale con Miguel Bosé". Era il periodo dei grandi successi di 'Papito' e il primo concerto di Loris fu al Madison Square Garden. Nel frattempo, più per diletto che per mestiere, aveva iniziato a registrare gli album di suo padre in un piccolo studio. "Lo facevo a tempo perso – ricorda – ma piano piano scoprii che quella era la mia passione. Del resto in quel periodo ero sempre in giro, spesso in paesi del Sud America e fu proprio lì che iniziai le prime collaborazioni, prima come arrangiatore quindi come produttore". Erano i primi anni '80 e da allora non c'è stato fenomeno della musica latina che non sia passato da Riolo Terme e da 'Le dune studio'.

E se gli italiani sono famosi per essere esterofili, anche quando in casa hanno l'eccellenza, nel caso di Loris Ceroni non è andata così: portano la sua firma produzioni degli Stadio, di Anna Oxa, dei Quinto Rigo dei Sud Sound System e degli Aeroplani Italiani. Ultimo in ordine di tempo Francesco Renga, ma il telefono di Loris squilla anche durante l'intervista: "In Italia i dischi non si vendono più, in Sud America la situazione è diversa per questo oggi sono in molti a puntare su quel mercato".

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