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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2014 alle ore 12:16.

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KissKiss

È una di quelle annate in cui, gira e rigira, l'attenzione sta tutta da una parte. I protagonisti più attesi della cerimonia d'introduzione 2014 nella «Rock and Roll Hall of Fame», in programma giovedì 10 aprile al Barclays Center di Brooklyn New York, saranno i Nirvana, senza dubbio la band più importante e influente degli anni Novanta.
Entreranno nell'olimpo del rock a vent'anni dalla tragica scomparsa del tormentato leader Kurt Cobain, probabilmente l'ultima grande icona della musica popolare occidentale.

Con loro assurgeranno alla sonica gloria eterna il folk singer Cat Stevens, qui da noi reduce dalla standing ovation all'ultimo Festival di Sanremo, l'ex frontman dei Genesis e pioniere della world music Peter Gabriel, quegli istrioni dei Kiss, il duo soft di Filadelphia Hall & Oates e la signora del country Linda Ronstadt. In più, per la categoria «Award for musical excellence» la decorazione spetterà alla E-Street Band, fedele compagna di viaggio di Bruce Springsteen sin dagli esordi, mentre l'«Ahmet Ertegun Award» dedicato ai protagonisti non musicisti della storia del rock arricchirà indirettamente il palmares di Beatles e Rolling Stones: da un lato verrà infatti attribuito alla memoria di Brian Epstein, manager che scoprì i Fab Four scomparso nel 1967, dall'altro ad Andrew Loog Oldham, l'impresario artefice del successo mondiale di Jagger e soci, colui che ne capitalizzò il lato selvaggio.

Metti i Nirvana con Michael Stipe
La domanda che in questi giorni ricorre maggiormente a Cleveland, sede della Rock Hall, e dintorni è la stessa: cosa faranno di preciso sul palco i Nirvana? Si sa che a introdurli sarà Michael Stipe, già cantante dei R.E.M., gruppo del quale la buonanima di Cobain fu un grandissimo estimatore (tra l'altro reclutò Scott Litt, allora loro produttore, per «In Utero» e l'unplugged). Che succederà quando Dave Grohl, Krist Novoselic e Pat Smear si ritroveranno di nuovo insieme? Il precedente di maggiore suggestione è quello del 12 dicembre 2012, quando si esibirono al live benefit per le vittime dell'uragano Sandy con un certo Paul McCartney a supplire il vecchio Kurt. Per capirci: tirarono fuori l'inedito «Cut me some slack», premiato quest'anno con il Grammy per la migliore canzone rock. Che sia Stipe, stavolta, a riempire il vuoto lasciato vent'anni fa da Cobain?

Springsteen prenota il palco
Maggiori dettagli circolano a proposito delle altre esibizioni. Peter Gabriel sarà introdotto da Chris Martin dei Coldplay e si esibirà nel corso della serata. Hall & Oates saranno presentati da Questlove, anche in questo caso con tanto di apposito siparietto musicale. A fare da apripista ai Kiss ci penserà Tom Morello, fondatore di Rage Against the Machine e Audioslave. Mega-jam country per Linda Ronstadt con Glenn Frey degli Eagles nelle vesti di presenter e poi il tributo di Bonnie Raitt, Stevie Nicks, Carrie Underwood, Emmilou Harris e Sheryl Crow. Live act a sorpresa per Cat Stevens, divenuto Yusuf Islam dopo una conversione che per fortuna non lo ha portato a ripudiare il palco. Sarà quindi il Boss in persona a introdurre la sua E-Street Band con relativa performance live che si preannuncia di grande intensità ché qui non si bada a spese. La cerimonia di introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame si sa che è una festa. E le feste agli americani riescono benissimo.

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