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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2014 alle ore 16:16.
L'ultima modifica è del 28 aprile 2014 alle ore 16:21.

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«Ma chi te lo fa fare?» «E tu, perché non lo fai?». Da un po' di tempo ormai ho imparato a rispondere in questo modo agli amici che mi chiedono quale mai sia la ragione che mi spinge a sfidare con la bici le salite più impegnative delle Alpi, ma anche semplicemente a faticare lungo le pianure lombarde con qualsiasi clima o temperatura e in generale a lanciarmi in "imprese" sportive spesso del tutto incomprensibili per chi mi sta intorno.

Rispondo così da quando ho iniziato a frequentare «Confessioni di un ciclista pericoloso», il blog di Giacomo Pellizzari molto popolare fra gli amanti del pedale. Con la sua scrittura intrisa di poesia e romanticismo (in senso sportivo), ma al tempo stesso diretta al cuore, Pellizzari mi ha spiegato con estrema chiarezza perché sottoponessi (in buona compagnia, del resto) il mio fisico a impensabili fatiche pur di raggiungere un obiettivo poco più che platonico, sottraendo per di più tempo prezioso agli affetti della famiglia. Ed è anche grazie a lui che sono riuscito a trasmettere agli altri la passione che dedico da tempo alle due ruote e in generale alla pratica attiva dello sport.

Ora le idee di Pellizzari diventano un libro, intitolato appunto «Ma chi te lo fa fare? Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita», che però è molto di più del semplice sviluppo del suo blog: è un viaggio alla scoperta di salite epiche, dallo Stelvio al Galibier passando attraverso il Gavia, dei personaggi e delle storie (piccole o grandi che siano) che hanno contribuito a creare attorno a quei luoghi un alone di leggenda che ciascuno di noi avverte non appena vi si avventura. È soprattutto un libro che parla dei limiti che lo stesso Pellizzari, come ciascuno di noi, ha incontrato lungo le sue strade. Barriere fisiche o mentali che in molti casi ha saputo superare o che ha semplicemente finito per accettare. Perché come dice Francesco Moser, autore insieme al nipote Moreno della prefazione al libro, «in bici ci vuole armonia, anche con i propri limiti».

«Perché lo fai?» è un libro destinato a chi soffre della stessa "malattia" di Pellizzari; a chi non sa trovare le parole per spiegarla; a chi saprà farsi contagiare dai suoi racconti e accetterà di inforcare una bici per lanciarsi verso traguardi un tempo impensabili. Ma anche a chi, ultimo ma non certo meno importante, resta spesso a casa ad attendere con pazienza e forse anche apprensione il ritorno del ciclista e ne sopporta le paturnie. E che grazie alle parole di Pellizzari potrà forse comprendere meglio l'orgine di questa strana patologia e - perché no? - farsi contagiare dallo stesso virus.

Ma chi te lo fa fare
Giacomo Pellizzari
Fabbri editore
308 pagine, 15 euro


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