Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2014 alle ore 07:38.

My24

L'Europa sarà anche noiosa, come dice Giuliano da Empoli, ma in confronto a questo numero super-tecnico sulle statistiche di calcio è come un party romano con Jep Gambardella. Io sono il contrario di una hater del calcio, ma fogli fitti di 3-4-3, 4-3-3 e 5-3-2 e disquisizioni su come si calcola il possesso palla scoraggerebbero la meglio intenzionata simpatizzante. Dai tempi remoti in cui a fatica infangai il primo numero di IL sul women power nel mondo, questo è il numero non dico più misogino, non dico più maschilista, ma sicuramente meno girl friendly della mia storia a IL.

Si aggiunga che la mia zoppicante lettura avviene mentre in sottofondo i redattori decidono se definire "mister" l'allenatore, e concludono che forse sì, perché tanto non ci saranno mai allenatrici donne. Dovete sapere che i redattori di IL, come i tifosi raccontati da Piperno, sono trascinati da passioni tanto burrascose quanto ridicole: tra loro, due chiacchiere sul car sharing e sulla Juve sono solo un divertissement prima di tornare a occuparsi di ciò che gli sta più a cuore, cioè le due sorelline incestuose e minorenni del pop americano. Il tutto, come se le grafiche e le redattrici non fossero presenti, o fossero al più le banconiere del bar sport. Stesa dalla raffica di Big Data sportivi, la prima lettrice di IL tira un sospiro di sollievo (subito prima di commuoversi con lacrime e naso che cola) davanti al lirico racconto di Dalai sull'infanzia di Tévez nella baraccopoli di Baires.

Questo ci porta immediatamente a quello che è un po' il Tévez del giornalismo narrativo. Solo che invece di crescere a Ciudadela è cresciuto ai Parioli. Perché paragono l'infanzia agiata di Pacifico alle angherie e alle miserie subite dal talento juventino?
Be': cattolico, romano, intellettuale, di sinistra, figlio di papà… E ora pure ciccione! Giuro che non lo sfotto più.

Lo so, lo so che vanno di moda le confessioni… Ma, sebbene l'avessi già visto sfondarsi di antipastini a un panel di giornalismo, immaginarlo con 7 barattoli di yogurt e le barrette di Kit Kat da intingere prosciuga davvero la mia vena satirica. Propongo subito alla Bellocchio di commissionare alla fidanzata di Pacifico un pezzo per Abbiamo le prove sulla tragedia di un amante bulimico a letto.

Siccome Masneri è ufficialmente il nuovo Pacifico, di lui direi, rimanendo in metafora sportiva, che è uno di quei sudamericani giunti in Europa con mille aspettative e rispedito a calci in Brasile a marcire in campionati inferiori. Ho raccolto infatti i colpi di testa lessicali di questo fantasista: cumenda, smandrappata, sderenata, sfiga rosico-esistenziale, fustigatrice di burinerie, rapitori-alfa, voghe da pata negra, dente sbiancato (odio il singolare per dente, occhio, capello), ARREMBANTE, titillatore di macchine per prosciutto, Wolf of Wall Street di pietralata. Non si merita la panchina a vita? Al mister Rocca piace. A lui ricorda Natalia Aspesi. A me ricorda Bonolis quando a Ciao Darwin presentava le squadre e si inventava dei neologismi raccapriccianti.

Ma allarghiamo un po' l'obiettivo a comprendere l'intero brio lessicale di IL. La sezione moda titola Qui dove tira forte il vento per un servizio sulle giacche a vento, Sul tetto che scotta per uno shooting su un tetto, Documenti prego per le ventiquattrore e Bermuda pride per… posso fermarmi? Quasi quasi mi vien voglia di tornare in ginocchio sui ceci dal titillatore di pata negra.

E se lui, Masneri, era l'Hugo Maradona della carta stampata, Piperno è l'infimo anello della catena calcistica, il maschio più onesto e più vicino ai bassi istinti che la passione sportiva incarna: l'hooligan che fonda la sua fede sull'odio per l'avversario. È suo un goffo tentativo di includere l'universo femminile nella descrizione del fenomeno maschile del tifo, paragonando l'amore per una squadra che perde all'amore di una donna per l'uomo sbagliato. Acqua, caro Piperno. Sei fuori strada. La donna che conquista il famoso uomo sbagliato (la donna che vince il suo scudetto, diciamo) sarà anche contenta di averlo soffiato a un'altra, ma di sicuro spreca meno energia a odiare la rivale che ad amare l'uomo in questione. Il quale, per inciso, sarà sbagliato quanto vuoi, ma non è il tipo da Processo del Lunedì.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi