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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2014 alle ore 12:02.
Il premio letterario per la critica militante Giuseppe Bonura, arrivato alla quinta edizione, è stato assegnato allo storico dell'arte Jean Clair. A premiarlo il quotidiano nazionale di ispirazione cattolica "A vvenire". In occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino secondo la motivazione il premio sottolinea come Jean Clair "nella sua straordinaria carriera ha saputo coniugare erudizione, sensibilità e indipendenza di giudizio, trasformando un'intensa attività di curatore e conservatore in autentico esercizio di critica militante".
Nato a Parigi nel 1940 e Accademico di Francia dal 2008, Jean Clair si è formato alla Sorbona e ad Harvard, negli Stati Uniti. I primi incarichi come conservatore risalgono alla metà degli anni Sessanta e lo portano a curare la mostra su Marcel Duchamp con cui viene inaugurato nel 1977 il Centre Pompidou.
Direttore del Muse'e National Picasso dal 1989 al 2005, conservatore generale del Patrimonio e conservatore dei Musei di Francia, Jean Clair ha sempre affiancato alla realizzazione di grandi mostre , fra le altre, nel 1995, l'edizione del Centenario della Biennale di Venezia, a una vasta produzione saggistica. Portano la sua firma monografie classiche come "Il nudo e la norma, Medusa e Henri Cartier-Bresson tra ordine e avventura", oltre a polemici pamphlet, tra cui il recente "L'inverno della cultura".
Il riconoscimento verrà consegnato venerdì 9 maggio alle ore 17 nella Sala Azzurra del Lingotto. In occasione della cerimonia di premiazione Jean Clair terrà un intervento sul tema "Cosa resta di sacro nell'arte di oggi".
Il premio letterario promosso da Avvenire è dedicato alla memoria dello scrittore Giuseppe Bonura, per molti anni critico letterario del quotidiano, scomparso il 14 luglio 2008.
Il premio viene assegnato ogni anno al critico italiano o straniero che si sia distinto per la sua attività di puntuale segnalazione delle tendenze e delle opere, svolta su quotidiani o riviste e marcata da una precisa impronta etica. Nel 2010 il premio è stato consegnato al critico e filosofo franco-bulgaro Tzvetan Todorov, nel 2011 il riconoscimento è andato a Goffredo Fofi, nel 2012 all'italianista Ezio Raimondi e nel 2013 a padre Ferdinando Castelli della "Civilta' Cattolica".
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