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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2014 alle ore 07:44.

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The Velvet Underground & Nico – 1967
Nelle classifiche degli album più importanti del rock, sono sempre in due a contendersi il primato: Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles –il disco più sontuoso del gruppo più famoso del pianeta – e The Velvet Underground & Nico – ovvero il grezzo debutto a 33 giri degli alternativi per antonomasia: quattro ragazzi vestiti di pelle che s'aggiravano nella Factory cantando di fruste, stivali di cuoio e cinghie borchiate: c'era Sterling Morrison con la sua chitarra di carta vetrata; c'era il percussionista, che ti accorgevi che era una ragazza solo dopo un po'; c'era un tizio inquietante alla viola elettrica, John Cale; e c'era lui, il cantante con gli occhiali scuri, il punk laureato, Lou Reed, che coi suoi peana all'eroina e i riferimenti a Leopold Sacher-Masoch mandava in sollucchero una platea in cui si potevano riconoscere Mick Jagger e William Burroughs, Dalì e Nelson Rockefeller.

Ogni tanto, sul palco veniva invitata a salire anche una modella tedesca, Nico: aveva recitato ne La dolce vita e prima di partire per l'America aveva già fatto perdere la testa ad Alain Delon e a Brian Jones; oltreatlantico, se la litigheranno Dylan, Jim Morrison, Jackson Browne e, appunto, Lou, che per l'album d'esordio dei Velvet Underground (quello con la banana di Warhol in copertina) compose tre canzoni per la super-bionda, tra cui la delicata I'll Be Your Mirror: «Io sarò il tuo specchio, / rifletterò quel che sei / nel caso tu non lo sappia, / sarò il vento, la pioggia e l'alba, / la luce sulla tua porta / che ti dice che sei a casa».

Racconterà Sterling Morrison: «Nico ha due voci. Una molto germanica, piena, cupa, della quale non mi è mai fregato un accidente. L'altra, un sussurro che invece mi piace. Stavamo registrando I'll Be Your Mirror e Nico si ostinava a cantarla col suo registro più stridente; insoddisfatti, gliela facemmo rifare tante volte che alla fine ebbe un collasso e scoppiò in lacrime. A quel punto le dicemmo: "Senti, prova ancora una volta e se non viene, merda, vuol dire che non la facciamo". Nico si sedette e fu perfetta».

Sterling Morrison è morto nel 1995; Lou Reed pochi mesi fa. Nico, la chanteuse del più grande gruppo underground di sempre, nel 1988 era a Ibiza quando cadde dalla bicicletta e si ruppe la testa. Vent'anni prima aveva cantato: «Quando penserai che la notte / ha visitato la tua mente / e che dentro sei contorta e crudele, / lascia che sia io a mostrarti che sei cieca. / Ti prego, abbassa le mani / perché io ti veda. / Io sarò il tuo specchio».

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