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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 11:26.

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Giulietta Masina "è l'attrice che ammiro di più", dichiarò Charlie Chaplin, non a caso la critica inglese la definì "Female-Chaplin". Per Fellini era semplicemente la sua "Giuliettina", alla quale dedicò l'ultimo Oscar alla carriera; chi dimentica le lacrime che le solcavano il viso e quel "Giulietta, please, stop crying!". Li legò un rapporto imperituro, sconfinato, sia nella vita che sul set. L'uno non poteva fare a meno dell'altra. Giulietta però rimase sempre un po' all'ombra del regista de La dolce vita, "era forse come la luna illuminata dal sole di cui si conosce sempre una sola faccia. E l'altra?" Si domanda Gianfranco Angelucci nel libro "Giulietta Masina. Attrice e sposa di Federico Fellini", edito da Edizioni Sabinae.

Quel volto misterioso cerca di mostrarla il testo e la mostra "Giulietta Masina l'Oscar di Federico Fellini", allestita al Teatro dei Dioscuri di Roma dal 9 al 30 maggio. Sono trascorsi 20 anni dalla morte della sposa, dell'attrice prigioniera dei personaggi del marito, della donna un po' Gelsomina e un po' Cabiria. Ci voleva un omaggio all'attrice de "La strada", che vinse un Oscar nel 1956, de "Le notti di Cabiria", vincitore inaspettatamente, l'anno successivo, di una seconda statuetta e della Palma per l'interpretazione della Masina (Truffaut lo descriveva come "il film più atteso del festival") e di "Giulietta degli spiriti" (1965). Proprio su questi tre film si concentra l'esposizione proponendo foto scattate sul set, manifesti (giapponesi, portoghesi, inglesi ecc.), sceneggiature, testi, disegni dello stesso Fellini e due ciliegine arrivate all'ultimo momento: degli abiti firmati Gattinoni del 1957-58 che Giulietta teneva nel guardaroba.

Ci sono anche il cineromanzo originale de "La strada", che all'epoca vendette oltre 2 milioni di copie , il certificato della nomination all'Oscar indirizzato a Fellini e a Tullio Pinelli per la sceneggiatura dello stesso film, un Topolino datato 1976 che omaggia la stessa Masina e "Il diario degli altri", il libro che raccoglie le risposte di Giulietta ai lettori che seguivano la sua rubrica settimanale sul quotidiano "La Stampa". E' solo la prima tappa per celebrare un'attrice e una donna inscindibile dal suo uomo. Della Masina ci rimane il suo sorriso tenero e quel volto dietro cui nascondeva una misteriosa personalità; fu la ballerina di "Ginger e Fred" e Iris de "Il bidone", lei preferiva l'impulsiva Cabiria, ma per tutti era Gelsomina.

Giulietta Masina l'Oscar di Federico Fellini
Teatro dei Dioscuri, Roma
9-30 maggio
A cura di Simone Casavecchia e Fiammetta Terlizzi
Patrocinio Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello e Istituto Svizzero di Roma. Sostegno MiBACT e Centro per il Libro e la Lettura, Biblioteca Angelica, Centro Sperimentale di Cinematografia, Fondation Fellini pour le cinema (Sion), Deutsch Museum (Museum of modern and contemporary art), Edizioni Sabinæ.

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