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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2014 alle ore 14:26.

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Vinto da Francesca Foscarini per la sua capacità interpretativa, il Premio Equilibrio 2013 prevedeva per l'anno in corso un assolo ad hoc creato per lei da una coreografa internazionale. La scelta, della stessa Foscarini, è caduta su Yasmeen Godder. Ne è nato "Gut gift", ora ospite al festival fiorentino Fabbrica Europa. L'artista israeliana – artefice di tematiche legate all'identità e alla condizione femminile con lavori d'impatto vissuti da figure di donne scatenate, selvagge, irraggiungibili, come, ad esempio, "Two Playful Pink" o "Love Fire" -, lavorando sulle peculiarità interpretative della danzatrice veneta, ha tirato fuori la sua controparte animale, primordiale, istintiva. Forte di un peculiare linguaggio destrutturato e ricomposto con una gestualità estrema fatta di carne, sudore, respiro, Godder esaspera, con segmenti dotati di una fortissima carica espressiva, tutti gli arti del corpo di Foscarini. Sono movimenti di un fisico flessibile che si dimena per terra con spasmi, serpeggiando avanti e indietro, carponi e di schiena; che rotea i polsi sul pavimento, striscia le dita, batte colpi sul petto, si allunga nella posizione eretta e in quella a terra.

A spezzare la tensione subentra la dimensione autoironica, con gridolini, smorfie, gesti buffi e disarticolati, che mettono a nudo le sue fragilità. Attraverso lo sguardo diretto verso il pubblico sembra poi sfidarlo con strabuzzamenti e ammiccamenti degli occhi, delle mani, della bocca, cercando una provocazione visiva ed emotiva. In questo "dialogo" spiazzante contrassegnato subito dal vacillare e dalla perdita del controllo sul movimento scosso da violente raffiche di energia, quando si ferma in un angolo osservando il perimetro dove intervenire, sembra misurare il raggio d'azione, le possibilità di espandere i suoi movimenti e riprendere il dominio del territorio. La capacità di Foscarini di padroneggiare lo spazio in termini di sinuosità, proiezione, tensione e rilassamento, tra sporgenze e rientri del corpo, scatti e blocchi improvvisi come di un animale che ha annusato la preda; tra lo svolazzo dei capelli che le coprono il volto e il tremito convulso delle membra, ne fa un'interprete dotata di una densa presenza scenica. E se già in "Cantando sulle ossa" – creazione della stessa Foscarini, anche interprete – l'energia trattenuta e inesplosa all'interno del corpo trovava appigli nella volontà di abdicare ad esso lasciandosi guidare dal movimento stesso reggendosi sull'incrinazione delle proprie ossa, qui, in "Gut gift", la performer, quasi in un ideale proseguimento del precedente personale assolo, sembra domare la vertigine della psiche e del fisico facendo dei propri muscoli una ulteriore mappa emozionale di nervature.

"Gut gift", coreografia Yasmeen Godder, creato e interpretato da Francesca Foscarini, drammaturgia Itzik Giuli, musica Hajasch, sound design Tomer Rosenthal, disegno Luci Rocco Giansante. Prodotto da Fondazione Musica per Roma, Premio Equilibrio Roma 2013. A Firenze, Festival Fabbrica Europa. Il 26, 27 e 28 maggio a Parigi ai "Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine-Saint-Denis", e il 22 agosto a Bassano del Grappa per "B Motion Opera Estate Festival".

www.fabbricaeuropa.net

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