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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2014 alle ore 13:50.
L'ultima modifica è del 23 maggio 2014 alle ore 13:52.

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«In Rosso Fiorentino si possono vedere cubismo, astrattismo, arte concettuale e il pubblico potrà ammirare Rosso Fiorentino attraverso il lavoro di vari artisti. È molto interessante pensare che alcuni di questi artisti potrebbero non aver mai conosciuto l'opera di Rosso, ma ne riproducono l'irregolarità, l'eccentricità o l'essenzialità».

Parte da questo assunto del curatore Vittorio Sgarbi l'esposizione "Rosso Fiorentino. Rosso Vivo. La Deposizione, la Storia, il '900, il Contemporaneo" che Volterra e Arthemisia Group dedicano per il prossimo biennio all'autore della celebre "Deposizione dalla Croce" e che coinvolge i più importanti luoghi storici della città toscana (Pinacoteca, Museo Etrusco Guarnacci, Palazzo dei Priori, Teatro Romano, Battistero di San Giovanni ed Ecomuseo dell'Alabastro, visibili tutti con un unico biglietto. Al centro dell'esposizione evento è ovviamente la Deposione di rosso che Sgarbi indica come "artista assoluto", uno dei "padri dell'anticonformismo".


La Deposizione dalla Croce, dipinta nel 1521 per la Cappella della Croce di Giorno presso la Chiesa di San Francesco a Volterra, rappresenta al meglio, e insieme alla pontormiana "Deposione dalla croce" nella chiesa fiorentina di in Santa Felicita, uno dei vertici dell'arte italiana, interpreti altissime entrambe del nuovo canone pittorico che si impone sul finire del Rinascimento. Rosso ne da un'interpretazione a tratti astratta, dalle sfaccetature e angolature cubiste, cui il vortice impresso dai piani delle scale contribuisce, nell'istabilità delle pose, a esaltare l'intenso senso del dramma in corso. E mentre a prevalere sono le tonalità del rosso, con effetti quasi di fosforescenza, su tutto è la resa d'urti chiaroscurali ad essere condotta fino all'estremo, con la luce che proviene da destra e che si imprime nei volti deformati in maschera. L'attualità di Rosso trova, oltre a una nuova e più corretta disposzione nella sala che la ospita (non più subito sul lato a sinistra dell'ingresso, ma con la ritrovata prospettiva sul più arioso lato destro della sala) accostamenti inusuali. Certo il più riouscito quello con Donne sulla scala di Pirandello, ma anche quello con le forme d'assoluto formale della Vergine di Adolfo Wildt.

Un'espozione che si segnala come imprescindibile corollario della grande mostra dedicata a Rosso e Pontormo da Palazzo Strozzi.

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