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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2014 alle ore 16:12.
L'ultima modifica è del 24 maggio 2014 alle ore 17:10.

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(Afp)(Afp)

Le meraviglie di Alice Rohrwacher verso il palmares di Cannes, secondo molte indiscrezioni. A poche ore dalla cerimonia di chiusura del 67/o festival, Alice Rohrwacher è in arrivo sulla Croisette. Il verdetto è ovviamente secretato, quindi al momento non si sa per quale premio, anche se in molti ritengono che a Le meraviglie potrebbe andare il premio della Giuria.

E' solo l'ultimo delle sorprese di uno dei sabati più strani della storia del Festival di Cannes: di solito questo momento è quello della zampata del campione, del grande regista che chiude il festival, della sorpresa che cambia tutte le carte in tavola (successe con Rosetta dei Dardenne e La Classe di Cantet). Oggi, invece, è già festa, ci troviamo già in quella bolla che é l'attesa del Palmares. "Colpa" delle elezioni europee che quest'anno hanno tolto un giorno di programmazione al festival

Non si era abituati quindi, qui, a far previsioni così presto. E questo, insieme a un concorso tra i più combattuti degli ultimi anni, porta a molte voci divergenti. Ci sono quelle "geografiche": dal Guardian il mitico critico Peter Bradshaw fa sapere che Leigh, suo connazionale guarda un po', sarebbe in pole position per la Palma d'Oro. Mr. Turner, in effetti, se la giuria dovesse spaccarsi, potrebbe rappresentare una di quelle opere che mettono tutti d'accordo. Così come Timbuktu, passato il primo giorno, unico lungometraggio africano in competizione, e giudicato positivamente da tutti. L'inglese, peraltro, dà buone possibilità anche alla nostra Alice Rohrwacher di conquistare un riconoscimento importante. I fratelli Dardenne, che hanno regalato con Deux Jours, une nuit il loro capolavoro, potrebbero essere fermati nella corsa a quello che sarebbe un meritatissimo trionfo, dalla cabala e dagli incastri. Già, perché la terza palma non l'ha mai vinta nessuno - e per loro quindi sarebbe record - e poi c'è, nel loro lungometraggio, una Marion Cotillard monumentale che potrebbe vincere come miglior attrice e inevitabilmente tirarli fuori dalla corsa per la vittoria.

Anche perché, nonostante i bellissimi personaggi femminili che abbiamo visto a Cannes 2014 e le prove d'attrice di alto livello, l'ex Piaf sembra davvero una spanna sopra Julianne Moore (Maps to the stars), il cast femminile de Le meraviglie, Hilary Swank (The Homesman), Binoche e Stewart (Sils Maria). Tra gli uomini, invece, non sembra esserci molta scelta, per la prima volta dopo anni: ecco perché lo straordinario Steve Carell in Foxcatcher potrebbe sbaragliare la concorrenza facilmente. A meno che, nel risiko che non deve scontentare i grandi maestri, non ne approfittino Timothy Spall (Mr. Turner), Antoine Olivier-Pilon (Mommy, nel caso qualcuno gli soffi la vittoria) o persino il Barry Ward di Ken Loach (Jimmy's Hall) o il Gaspard Ulliel di Bonello (Saint Laurent)
Passeggiando sulla Croisette, il favorito rimane comunque il più giovane. Mommy del 24enne Xavier Dolan (al suo quinto film!), sembra poter partire con un po' di possibilità in più degli altri. Ha il vantaggio di essere, tra i palmabili, il più fresco nella mente della giuria, soddisfa la parte più pop di coloro che giudicheranno, ma con scelte stilistiche di alto livello che soddisfano anche quelli più raffinati.

Sui premi della giuria, alla regia e il gran premio, infine, potrebbe rientrare il solito Nuri Bilge Ceylan, qui idolatrato e secondo molti in una delle sue migliori prove con il fluviale Winter Sleep (poco meno di 200 minuti). E Naomi Kawase, autrice del meraviglioso Still the Water, che potrebbe essere sostenuta dalla presidente e così superare tutti. Di sicuro non rimarrà a bocca asciutta, con cinque donne in giuria a difendere il suo capolavoro.
Comunque, dal momento che i pronostici sono un gioco irresistibile, ci proviamo anche noi, che dichiariamo subito il nostro tifo per Deux Jours, une nuit e Still The Water. E i nostri ideali 50 euro li puntiamo su Naomi Kawase Palma d'Oro, Xavier Dolan Gran Premio, Premio della Giuria Timbuktu (ma potrebbero togliersi lo sfizio Godard) o se verranno confermate le voci sul ritorno delle sorelle Rohrwacher di ritorno a Cannes, potrebbe andare a Le meraviglie; premio della regia Nuri Bilge Ceylan, la sceneggiatura a Leviathan, miglior attore Timothy Spall (tanto per fare il solito dispetto agli americani), miglior attrice a Marion Cotillard. La camera d'or come miglior esordiente, invece, dovrebbe andare a un film che ha stracciato tutti alla Quinzaine: Les combattants, adorabile commedia sentimentale.

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