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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2014 alle ore 06:56.

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Dunque eravamo rimasti sul Philippe Chatrier, quel 7 giugno 2004, con El Gato Gaudio trionfante e il superfavorito Guillermo Coria a soffocare contro il petto il piattino del secondo. In quel preciso istante tutti gli appassionati di tennis hanno pensato due cose: 1. Incredibile; 2. Coria vincerà l'anno prossimo e quello dopo ancora e forse quello dopo ancora (Rafa Nadal non era ancora Rafa Nadal).

Invece da quella partita El Mago non si riprese mai. La sconfitta contro Gaudio, che oltre a essere un rivale era un sincero nemico, maturata in circostanze lunari e con due matchpoint a favore (il che, in sovramercato, fece di Coria l'unico giocatore dell'era Open a perdere uno Slam avendo avuto uno o più matchpoint), segnò per sempre la sua carriera. In realtà all'inizio non sembrò così: una sola settimana dopo la débâcle, Guillermo raggiunse la finale sul terreno a lui meno congeniale: l'erba olandese di ‘S-Hertogenbosch (peraltro perdendola) e la stagione successiva – 2005 – giocò molto bene fino alla vittoria del torneo di Umag. Fu proprio in Croazia però, che qualcosa cominciò a incepparsi: il servizio.

All'iniziò non si notò molto, ma la cosa venne fuori in tutta la sua grandiosità durante gli Us Open, quando El Mago servì un combinato di 34 doppi falli tra ottavi e quarti di finale (tra cui i due consecutivi che diedero la vittoria a Robby Ginepri 7-5 al quinto set). Il problema era a questo punto sotto gli occhi di tutti e aveva un nome, il più terribile che uno sportivo possa sperimentare: Yips. Lo Yips è una condizione neuro-motoria di derivazione al momento ancora incerta che comporta la perdita di un automatismo.

Di un particolare movimento, nel caso specifico. Lo sperimentano atleti di sport molto differenti tra di loro: soprattutto i golfisti (in percentuali variabili ma calcolate tra il 33 e il 48 per cento dei professionisti); i giocatori di cricket, baseball, basket, biliardo, freccette, football americano e, appunto, tennis. La spiegazione scientifica attualmente più accreditata riconduce il disturbo alla distonia focale, una condizione neurologica che colpisce un muscolo o un gruppo di muscoli di una specifica parte del corpo causando contrazioni involontarie e posture innaturali.

Una seconda teoria vede nei cambiamenti biochimici del cervello che si accompagnano all'invecchiamento cellulare la possibile causa del problema. Di certo, in comune tra tutti gli sport in cui si verifica, ci sono due elementi: il primo è che l'utilizzo ripetuto ed eccessivo dei muscoli coinvolti in un movimento che richiede particolare coordinazione peggiora la situazione; il secondo è che capita più spesso in relazione a quei movimenti che richiedono un tempo di concentrazione (e quindi di pensiero) precedente all'esecuzione. Come il servizio nel tennis, per esempio. E dunque eccolo lì, il Mago Coria della seconda metà della stagione 2005 a sparare prime e seconde palle a metà rete o troppo a destra, troppo a sinistra, incredibilmente lunghe (una volta colpì addirittura la riga di fondocampo facendo mormorare il pubblico sugli spalti per qualche minuto). Sul finire della stagione ormai era chiaro: Guillermo aveva perso la sua magia. Perse 9 degli ultimi 11 match e ritornò mestamente a Rosario per prepararsi alla campagna 2006. Lì cominciarono i problemi. Al Master di Montecarlo, sulla sua superficie di elezione, la terra rossa, Coria si ritrovò sotto con il francese Paul-Henri Mathieu (uno dei più famosi "braccini" del circuito) 6-1 5-1. Riuscì incredibilmente a portare la partita a casa (grazie anche al "braccino" di Mathieu, appunto) nonostante i 20 doppi falli. Al turno successivo fece ancora meglio: 22 doppi falli (che sarebbe come cominciare la partita 5-0; 30-0 per l'avversario) contro Nicolas Kiefer. Vinse ancora, grazie all'incredibile rapidità dei suoi movimenti in campo e ai tocchi diabolici, da vero mago della racchetta. Poi incontrò Rafa Nadal (che era già diventato Rafa Nadal) e fu spazzato via 6-2 6-1. A quel punto la barca era allo sbando: Coria saltò Roland Garros e Wimbledon per una combo di problemi coniugali, tennistici (lo Yips) e fisici (il gomito).

Fece ritorno agli Us Open, dove si ritirò al primo turno dopo 5 games e sparì nel nulla. Riapparse fugacemente ben 17 mesi dopo, per qualche incontro, perdendo spesso. Non riuscì mai più a rimettere a posto il servizio. Era la fine di Guillermo Coria: lo Yips sconfisse il Mago e lo portò al ritiro, a soli 27 anni di età.

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