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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2014 alle ore 11:06.

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Nel 1972, mentre a Downing Street risiedeva Edward Heath – primo ministro conservatore e pappagorgioso – tutte le attenzioni della scena glam rock erano rivolte ai Trident Studios di Londra, dove David Bowie stava registrando il suo nuovo album: The Rise and Fall of Ziggy Stardust and The Spiders from Mars. Il ragazzo calò l'asso del suo alter ego: l'alieno androgino. Il successo fu planetario.

Nel tour Bowie/Ziggy saliva sul palco con una ingombrante cresta arancione, il viso (s)travolto dal mascara e ai piedi zatteroni di venti centimetri per raccontare la saga di quest'essere ambiguo, uomo/donna, malinconico e aggressivo. Chi è Ziggy? Nella canzone viene introdotto così: «Ziggy suonava la chitarra/ assieme a Weird e Gilly e ai Ragni di Marte./ Suonava con la mano mancina, ma esagerò:/ diventò un uomo speciale». Il fatto che suonasse da mancino ha fatto credere a molti che fosse un omaggio a Jimi Hendrix.

Bowie ha sempre smentito, alludendo invece ad un'altra eccentrica rockstar degli anni Sessanta, Vince Taylor. Ziggy era sceso tra noi per annunciare che al pianeta restavano solo cinque anni di vita, ma che gli Uomini delle Stelle sarebbero arrivati per tentare di salvarlo. Il mondo ringraziò e fece la fila per vedere lo show. Fino a quando, nell'autunno del 1973, durante un concerto all'Hammersmith Odeon, lo Starman annunciò il suo ritiro dalle scene. I fan non potevano crederci. Ma era solo la maschera di Ziggy ad andare in pensione, per Bowie erano pronti nuovi travestimenti.

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