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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2014 alle ore 17:18.
L'ultima modifica è del 30 maggio 2014 alle ore 20:36.

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House of CardsHouse of Cards

Le serie tv possono insegnare alla politica? Sono, certamente, il passatempo dei telespettatori più attenti. Ma ultimamente anche dei politici. Se oggi si dice che Matteo Renzi potrebbe proporre il loro studio in una nuova scuola del Pd, il primo a fare coming out, però, neanche a dirlo, è stato Barack Obama. Da anni lascia trapelare i suoi gusti televisivi: dalla fantascientifica Battlestar Galactica alla commedia famigliare sulla diversità Modern Family, ma soprattutto le serie a sfondo politico. Quando, nel febbraio scorso, andò in onda il finale della seconda stagione di House of Cards, il Presidente twittò "no spoilers, please", non svelatemi nulla in anticipo.

House of Cards è la serie che porta lo spettatore nella vita di un politico senza scrupoli. Remake di una serie britannica girato dal servizio di streaming a pagamento Netflix, racconta la storia di Frank Underwood (Kevin Spacey), mancato segretario di Stato, della sua vendetta contro i traditori e dei suoi intrighi. I meccanismi del potere sono irresistibili e ben li conosce l'autore della storia, Sir Michael Dobbs, già nello staff di Margaret Thatcher, tuttora membro della House of Lords. Uno, insomma, che i politici li frequenta da sempre. E che svela come i suoi colleghi di Parlamento sperano di finire, prima o poi, nelle sue trame letterarie. In Italia, va in onda su SkyAtlantic.

Alla Casa Bianca si svolge anche Scandal, tra segreti e scandali sentimentali. La serie (che da noi viene trasmessa su FoxLife ed è approdata anche su Raitre), è incentrata sulla splendida Olivia Pope (Kerry Washington), ispirata al personaggio di Judy Smith, vicecapo ufficio stampa di George Bush e portavoce di Monica Lewinsky nell'affaire Clinton. Alla Casa Bianca, però, il presidente si chiama Fitzgerald Thomas Grant III. E qui c'è anche il côté amoroso, grazie alla penna irresistibile di Shonda Rhimes, quella che già ci aveva fatto tremare il cuore con Grey's Anatomy. Perfetta per le ministre in cerca di fidanzato.

Nel terzetto delle serie che potrebbero approdare alle "nuove Frattocchie", c'è anche Homeland (per noi sempre su Fox). Ispirata all'israeliana Prisoners of War, racconta le vicende dell'agente Cia Carrie Mathison (Claire Danes) e del marine Nicholas Brody. Prigioniero di al-Qaeda, eroe nazionale o – come sostiene Carrie – serio rischio per la sicurezza nazionale? Anche in questo caso verità e bugie, politica e spionaggio, e su tutto il fascino irresistibile del potere.

Fosse questo, il palinsesto delle Frattocchie-tv, mancherebbe, però, la serie che meglio racconta la passione per la politica. In Parks and Recreation niente scandali, zero intrighi, corna, doppi giochi. Ma una donna disposta a ogni sacrificio – e qualsiasi brutta figura – pur di dedicarsi ai parchi e giardini della minuscola città di Pawnee (in Italia trasmessa da Joi). Dopo sei stagioni, Leslie Knope (Amy Poehler) è arrivata a Washington e ha persino incontrato Michelle Obama: quella vera, che ha recitato nel ruolo di se stessa. Agnese Renzi è avvertita…

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