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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2014 alle ore 08:37.
L'ultima modifica è del 04 giugno 2014 alle ore 09:22.

Massimo Troisi (Fotogramma)Massimo Troisi (Fotogramma)

Il 4 giugno 1994, esattamente vent'anni fa, se ne andava Massimo Troisi, ultimo genio della comicità nato ai piedi del Vesuvio. Attore, regista, sceneggiatore e nemico giurato di qualsiasi luogo comune riguardante Napoli e i napoletani. Lo vogliamo ricordare attraverso dieci sue battute indimenticabili. Che probabilmente valgono quanto un'autobiografia.

Napoli? Sole, musica, pizza, spaghetti…
Pippo Baudo lo intervista e gli chiede della sua città, Troisi ne approfitta per esibirsi in una formidabile prova teatrale di ironia: «Che dire di Napoli? Ci sta il sole. Ma non un sole normale: un pezzo di sole così e non piove mai», tanto che l'attore non riesce mai a indossare l'amato impermeabile da anni acquistato. C'è la musica: «Tutti girano sempre con chitarra e mandolino», tanto che è persino pericoloso per la circolazione stradale. Poi ci sono pizza e spaghetti: mangiare altro «è proprio vietato» e «nuje tenimm' ‘nu fegato tanto».

Investimenti contro la disoccupazione
Come risolvere la piaga storica della disoccupazione a Napoli? Ci stanno provando con gli investimenti, raccontava Troisi a «Non Stop», programma Rai che nel 1977 lo lanciò con la Smorfia, «soltanto che poi la volontà ce l'hanno messa… però hanno visto che con un camion… quanti disoccupati possono investire? Uno, due… quelli sono tanti». Se proprio lo Stato intende aiutare Napoli, una soluzione ci sarebbe: «Devono fare i camion più grossi».

L'attore comico «obbligato» a far ridere
Da «Scusate il ritardo», suo secondo film. Il fratello del personaggio interpretato da Troisi è attore comico, sale sul palco a ricevere il premio Napoli, saluta, ringrazia e se ne va. Dalla sala, popolata dalla ricca borghesia cittadina, qualcuno mugugna: «E questo sarebbe un attore? Avrebbe potuto fare almeno una battuta». Troisi interviene contestando: «Perché un attore comico deve fare per forza una battuta?» Poco prima era stato un scienziato a ritirare lo stesso riconoscimento. Cosa avrebbero dovuto dirgli? «Pufesso', questo è il premio ma, per il pubblico, ci inventi qualcosa, scopra ‘na cosa».

Giuda e le ragioni di chi ha bisogno di soldi
In «Ricomincio da tre» un'amica lo critica: «Allora sei peggio di Giuda». Troisi allarga il campo: «Tutti quanti: "Giuda traditore, Giuda traditore!" Ma si devono conoscere prima i fatti». Perché «Giuda avrà avuto una ragione per fare una cosa del genere» La ragazza obietta: «Per soldi». Ma i soldi per il comico napoletano da un certo punto di vista rappresentano una ragione più che sufficiente: «Basta che lo facevano nascere ricco e già si evitava tutta ‘sta ammuina».

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