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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2014 alle ore 08:37.
L'ultima modifica è del 04 giugno 2014 alle ore 09:22.

Massimo Troisi (Fotogramma)Massimo Troisi (Fotogramma)

Dio e la «scommessa» della creazione
In «Effetto Smorfia», programma cult del 1979, Troisi intrattiene un singolare dialogo a una voce sola con il Creatore, nel quale gli chiede conto delle disgrazie di cui ultimamente si ritrova vittima. Per il comico arriva il momento di rilanciare la posta: «Lascia stare che hai sbagliato anche tu. Secondo te l'ippopotamo è bello?». E la foca? «Ti sei scordato di fargli le zampette alla foca». Pure l'elefante «col fatto che ci hai fatto quella cosa davanti». Quindi una questione decisiva: «Chi ti ha detto di fare tutto in sei giorni? Avevi l'eternità davanti, andavi con calma e facevi le cose per bene. Secondo me volevi fare un poco lo spaccone. Qualche scommessa tenevi…»

Andate a vivere insieme? Allora avete problemi di coppia
Da «Pensavo fosse amore… invece era un calesse», ultimo film da regista. Francesca Neri lo lascia per mettersi con il famigerato Enea (Marco Messeri). I due decidono di andare a vivere insieme, Troisi non digerisce la scelta e allora maligna: avete problemi di coppia. Perché «uno dice viviamo insieme quando vuol dire che le cose non vanno… infatti poi quando peggiorano uno dice perché non ci sposiamo». Di lì a «facciamo un figlio» il passo è breve. «Quando è alla fine vi odiate ma siete vecchi, dite: che ci lasciamo adesso che siamo vecchi? È quello il percorso».

Mussolini? Bastava farlo capostazione
Da «Le vie del Signore sono finite», film del 1987 ambientato nel ventennio mussoliniano, uno dei rari (espliciti) endorsement politici di Troisi. Più che un endorsement, una sincera dichiarazione di antifascismo. Il Nostro siede a tavolo con una fervente sostenitrice del Duce. «Da quando c'è lui, – si sente dire – treni in orario, tutto in ordine». Se è per questo, secondo Massimo, «per fare arrivare i treni in orario mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione».

Non leggo. I libri sono milioni…
Ancora da «Le vie del Signore sono finite», una divertente quanto singolare rivendicazione del proprio ruolo di anti-intellettuale: «So leggere, ma non leggo mai. Pure perché… che comincio a leggere mò che so' grande? I libri so' milioni, milioni… non li raggiungo mai. Io so' uno a leggere, loro so' milioni a scrivere».

Forza Napoli, ma non dimenticate l'acqua e il gas
Gianni Minà va a intervistarlo nel maggio 1987, chiedendo a lui, presunto grande tifoso, un commento sul primo scudetto del Napoli. L'intervista diventa uno sketch, con Troisi che gioca a fare l'impreparato: «Davvero il Napoli ha vinto il campionato? E quando? Una settimana fa? E tu mi vieni a intervistare adesso? Ma avranno detto già tutto sull'argomento!» Alla fine Massimo deve cavarsela con un appello ai tifosi: «Non dimenticate l'acqua e il gas aperti. Andate a festeggiare, ma fate attenzione perché sennò succedono le disgrazie». Questo ovviamente «non significa che adesso dovete fare gli striscioni "viva l'acqua" e "viva il gas"».

Il segreto del successo
Primi anni Ottanta, quarta edizione delle Giornate professionali del cinema. Troisi viene invitato e festeggiare lo straordinario exploit di botteghino del suo esordio cinematografico «Ricomincio da tre». Tutti gli chiedono il segreto di tanto successo. «Uno non lo può mai spiegare il successo di un film», taglia corto lui. «Comunque penso sia il fatto che sia in napoletano. Perché non si capisce niente».

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