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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2014 alle ore 12:26.

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Il 5 luglio Don DeLillo sarà a Capri, perciò alcuni ne scriveranno, e sono sicuro che c'è qualche lettore ventenne di IL che non l'ha ancora letto e ha appena trovato cento euro per terra o nella borsa di una zia: devi leggere Don DeLillo, investirci quei cento euro. DeLillo si inventa i titoli migliori: Rumore Bianco; Underworld; Mao II; Americana. E ha i tag migliori: baseball, reliquie, studi hitleriani, Elvis, pasticche contro la paura della morte, Evento Tossico Aereo, reverendo Moon, matrimoni di massa allo Yankee Stadium, film porno con Hitler, Lenny Bruce, omicidio rituale, Tienanmen, Khomeini… In Mao II, del 1992, nove anni prima dell'undici settembre il protagonista, uno scrittore eremita, dichiarava che i romanzieri sarebbero stati spazzati via dai terroristi, che incidono sull'immaginario molto più dell'arte. E l'arte è il tema sotterraneo della letteratura di DeLillo, che descrive l'America come fosse arte performativa, un'installazione, qualcosa di fatto apposta per essere ammirato. «Eccoli che arrivano, marciando nella luce del sole d'America. In fila per due, l'eterno duetto ragazzo-ragazza, sbucano dalla pista al di là della staccionata sul centrocampo sinistro».

Mao II inizia così, descrivendo un matrimonio di massa allo Yankee Stadium dal punto di vista del padre di una ragazza che ha preso una sbandata religiosa per la chiesa del reverendo Moon. Più avanti, nel libro, la ragazza, che è uscita dalla chiesa ed è entrato nel giro rarefatto dello scrittore eremita, «non riusciva a immaginare chi altri potesse osservare tutto questo. Non poteva essere reale se anche altri lo vedevano». E questo è il sistema con cui DeLillo guarda il presente come un miraggio, che svanisce, si fa irreale, proprio nel momento in cui ci si accorge che tutti lo guardano. In Rumore Bianco il protagonista prende la macchina e va a visitare il fienile più fotografato d'America.

È il fienile più fotografato d'America perché è famoso per essere il fienile più fotografato d'America. La logica dell'immagine, delle condivisioni, dei like, era tutta nell'opera di DeLillo molto prima che nascessero i social network. Il fienile è preceduto, lungo la strada, da cinque cartelli di segnalazione. «Nessuno guarda il fienile», dice uno. «Quando hai visto i cartelli stradali, diventa impossibile vedere il granaio». Dopo questi due, scegli se leggere prima Underworld o Libra. Libra disseziona senza anestesia la coscienza di Lee Harvey Oswald come fossero i sogni di un precog di Philip Dick. Underworld è uno dei più grandi romanzi americani mai scritti, parla di tutto, a partire da una pallina da baseball per collezionisti, e contiene questo: «Stavo guidando una Lexus nel vento sferzante. Si tratta di una macchina montata in un ambiente di lavoro completamente privo di presenze umane… Solo lo strano incrociarsi di leghe di cromo trasportate lungo archi sincronizzati, ferro e fogli d'asfalto… Robot che stringono bulloni, sgobboni programmati che non sognano i morti di famiglia».

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