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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2014 alle ore 09:55.

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Tratta dal film "Solaris"Tratta dal film "Solaris"

L'ansia, uno dei disturbi più diffusi dei nostri tempi, è da sempre una tematica che registi e sceneggiatori hanno raccontato e analizzato sul grande schermo: oggi diventa protagonista di un'importante kermesse, l'Anxiety Arts Festival di Londra. Per tutto il mese di giugno, la capitale britannica verrà invasa da film, eventi e spettacoli incentrati proprio sulla rappresentazione dell'ansia.

Il fine della nuova manifestazione è quello di esplorarne le cause, capire come si possa combattere e perché possa essere la base di tanti spunti creativi.

L'offerta più corposa è indubbiamente quella cinematografica: tra i tanti titoli proposti, anche alcuni classici come «La sera della prima» (1977) di John Cassavetes, incentrato su un'attrice cinquantenne (interpretata da Gena Rowlands) che entra in crisi dopo la morte di una sua ammiratrice, «Il dottor Stranamore» (1964) di Stanley Kubrick, pellicola sarcastica sulla guerra fredda e la bomba atomica, e persino il film muto «Il pensionante» (1927) di Alfred Hitchcock, dramma paranoico intriso di suspence.

Per i più cinefili, la data da non perdere è il 22 giugno, quando verrà proiettato uno dei massimi capolavori della storia del cinema: «Solaris» (1971) di Andrej Tarkovskij, monumentale opera di fantascienza di grande spessore filosofico e ispirata al romanzo di Stanislaw Lem.

Non mancano però pellicole più recenti: da «Safe» (1995) di Todd Haynes, con una grande Julianne Moore in preda ai sintomi dell'ansia, a «Fish Tank» (2009) di Andrea Arnold, con protagonista una quindicenne dei sobborghi britannici, fino a «Control» (2007) di Anton Corbjin, biopic su Ian Curtis, leader dei Joy Division, morto suicida a soli ventitré anni.

Progetto ancor più curioso e originale è «Valzer con Bashir» (2008) di Ari Folman, in programma domenica 15 giugno: per chi ancora non ne avesse ammirato lo spessore cinematografico, si tratta di un intenso documentario d'animazione che mette in scena una sorta di seduta di psicoanalisi tesa a far emergere il trauma delle stragi di Sabra e Shatila.
Per quanto riguarda gli eventi musicali, il fiore all'occhiello del festival è la presentazione, in anteprima mondiale, di «Anxiety Fanfare and Variations for Voices», il nuovo lavoro dell'acclamata compositrice britannica Jocelyn Pook, in programma alla Wigmore Hall giovedì 12 giugno. In agenda anche un importante concerto del pianista Stephen Hough e del Quartet for the End of Time.

Inoltre, sul palcoscenico trovano spazio la commedia autobiografica «Hi, Anxiety» di Debs Gatenby e «Goodbye Gunther», scritta da Frank Wurzinger e diretta da John Wright.
All'interno della sezione dedicata all'arte visiva, particolare attenzione per «The Manual Oracle», un montaggio di immagini inerenti alla paranoia e alla xenofobia, e «Whistle While You Work», un progetto che esplora cause e conseguenze dell'ansia nel mondo del lavoro.
Infine, da segnalare l'incontro (previsto per il 19 giugno) con John Foot, storico e professore britannico, che presenterà la sua ultima ricerca dedicata alla teoria e ai metodi di Franco Basaglia.

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