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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2014 alle ore 08:27.

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Macchina indietro, indietro nel tempo, nella tecnica, nella composizione. Da uno studio di Nashville torna il gusto di nastri che smiagolano, vinili, microfoni a condensatore. È un altro colpo d'ala di Retromania, il bel libro di Simon Reynolds che Neil Young sembra avere letto avidamente, per aggiungere ancora un mattone al suo monumento di musicista assoluto, passato attraverso tutte le voghe, dal rockabilly alla computer music, dal country al grunge, dal folk all'epico-patriottico.

In questo studio assemblato con macchinari degli anni 40 da un musicista snob come Jack White, Neil Young (in concerto il 27 luglio a Barolo, Cuneo) continua la sua guerra al digitale taglia frequenze, quello degli mp3, facendo scintillare le corde della sua chitarra fra amplificatori a valvole e mixer analogici, riversando subito tutto su una matrice, fino a stampare addirittura un 45 giri in puro vinile. La scatola in cui canta si chiama Voice-o-Graph, lo studio Third Man Records (sopra). In questo futuro fatto di passato ripropone molte canzoni degli anni 60, quelle con strofa e ritornello. Canzoni che sarebbero piaciute alla madre appena scomparsa, cui recita la lettera (A Letter Home) che apre e intitola il lavoro. Canzoni di Bob Dylan, di Willie Nelson, di Tim Hardin, di Bert Jansch, di Gordon Lightfoot, degli Everly Brothers e anche di Bruce Sprinsteen. Cantate male, senza originalità, con una modesta resa musicale e sonora. Mentre scriviamo non è ancora chiaro se l'edizione deluxe, prevista dopo l'uscita di un album a tiratura limitata, dedicato al Record Store Day, sarà in stile Pono, il lettore progettato da Neil Young per ascoltare la musica senza taglio di frequenze, con una gamma altissima di sonorità in grado di far scoprire agli ascoltatori il vero suono di ogni disco. Se infatti la Letter suonerà bene nel super lettore digitale, l'operazione troverà un senso. Altrimenti sarà un altro disco da mettere su uno scaffale un po' lontano, accanto ad Americana, Living with War o Arc. Resta la consolazione che in questo suo nuovo journey trough the past, Neil Young risarcisce finalmente Bert Jansch, grande chitarrista e folksinger scozzese morto tre anni fa, cantadogli la sua Needle of Death e dimostrando quanto abbia fortemente ispirato, nella musica, Ambulance Blues, e, nel titolo, la famosa The Needle and the Damage Done.

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