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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2014 alle ore 20:13.
L'ultima modifica è del 23 giugno 2014 alle ore 08:44.

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Il Comitato per il patrimonio mondiale dell'Unesco, riunito a Doha (Qatar) per la 38esima sessione, ha riconosciuto l'eccezionale valore universale dei passaggi vitivinicoli piemontesi, iscrivendo il sito "I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato" nella Lista del Patrimonio Mondiale, confermando il parere espresso da Icomos, organo tecnico che per l'Unesco ha analizzato il dossier di candidatura.

Nella motivazione, si legge che quei paesaggi «sono una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino».

La loro storia, per l'Unesco, é «testimoniata dalla presenza di una grande varietà di manufatti e architetture legate alla coltivazione della vite e alla commercializzazione del vino. I vigneti di Langhe-Roero e Monferrato costituiscono inoltre un esempio eccezionale di interazione dell'uomo con il suo ambiente naturale: grazie a una lunga e costante evoluzione delle tecniche e della conoscenza sulla viticoltura si é realizzato il miglior adattamento possibile dei vitigni alle caratteristiche del suolo e del clima, tanto da diventare un punto di riferimento internazionale. I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato incarnano l'archetipo di paesaggio vitivinicolo europeo per la loro grande qualità».

La candidatura é un progetto partito nel 2003, da una prima proposta del territorio di Canelli che voleva valorizzare le cattedrali sotterranee del vino e che nel suo percorso ha raccolto l'adesione dei territori di Langhe-Roero, estendendosi al Monferrato. È stata promossa e portata avanti dalla Regione Piemonte, dalle Province di Alessandria, Asti e Cuneo e dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e il Paesaggio, con la supervisione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il supporto tecnico di SiTI (Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l'Innovazione). Nel loro insieme le zone selezionate hanno un'area di circa 76mila ettari che racchiude le sei componenti e coinvolge oltre 100 territori comunali. I siti Patrimonio dell'Umanità sono: Langa del Barolo; colline del Barbaresco; Castello di Grinzane Cavour; Canelli e l'Asti Spumante; Nizza Monferrato e Barbera; Monferrato degli Infernot.

Ciascuna delle nove aree di eccellenza coinvolte prende il nome del vino più rappresentativo del territorio: Freisa, Barbera, Asti Spumante, Loazzolo, Moscato, Barbaresco, Barolo, Dolcetto di Dogliani e Grignolino.

Ne dettaglio, i comuni coinvolti nella provincia di Cuneo sono: Albugnano, Castelnuovo Don Bosco, Moncucco Torinese, Pino d'Asti, Agliano, Castelnuovo Calcea, Montegrosso d'Asti, Mombercelli, Nizza Monferrato, Vaglio Serra, Vinchio, Canelli, Calosso, Castagnole delle Lanze, Coazzolo, Costigliole d'Asti, Bubbio, Cessole, Loazzolo, Vesime, Calamandrana, Castel Boglione, Castel Rocchero, Castelletto Molina, Fontanile, Mombaruzzo, Maranzana, Nizza Monferrato, Quaranti, Asti Calliano, Casorzo, Castagnole, Monferrato, Castell'Alfero, Grana, Grazzano Badoglio, Montemagno, Portacomaro, Scurzolengo, Viarigi.

«Il merito del risultato va a tutto il territorio di Langhe-Roero e Monferrato che ha saputo costruire e mantenere nel tempo un paesaggio culturale, legato al mondo del vino, eccezionale e unico nel suo valore ed espressione della altissima qualità della produzione vitivinicola della nostra regione» afferma il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino «La proclamazione - aggiunge Chiamparino - rappresenta un tassello fondamentale della strategia turistica complessiva dalle amministrazioni che si sono succedute alla guida della Regione Piemonte: ritengo che sia un punto di partenza e non di arrivo, perché é da questo momento in avanti che bisognerà lavorare per sfruttare al meglio, con progetti e idee innovative, il ritorno di questo riconoscimento»

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