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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2014 alle ore 08:15.

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Una storia complessa e scabrosa quella di padre Marcial Maciel Degollado, sacerdote messicano fondatore nel 1941 dei «Legionari di Cristo». Ricordiamo i fatti. Padre Maciel, classe 1920, diventa prete avendo negli occhi la «Guerra Cristera» combattuta tra cattolici e militari messicani del governo anticlericale e massonico di Plutarco Elias Calles (ne parla il film Cristiada di Dean Wright, 2011). È uomo di comando e molto attivo. Paolo VI guarda con favore ai Legionari che si fanno largo in un paese scristianizzato. Giovanni Paolo II è loro grato per essere stato sostenuto nel 1979 durante il suo primo e storico viaggio a Puebla e a Città del Messico. Wojtyla era entrato nel paese con visto turistico perché il governo non intratteneva relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Padre Maciel diventa un simbolo dell'anti-Teologia della liberazione. I veli su di lui cadono nel 1997, a seguito di un'inchiesta giornalistica americana sulla pedofilia in cui si raccontano storie di abusi sessuali subiti da sacerdoti a lui vicini. Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, avvia una indagine che porterà alla sospensione a divinis del sacerdote. Nel 2008, Maciel muore in una clinica americana.
Chi era veramente Marcial Maciel Degollado? Un ritratto approfondito è stato fatto ora da Franca Giansoldati, vaticanista del Messaggero, che con il libro Il demonio in Vaticano, scava in una mole di documenti. Risultato: Maciel è una personalità sdoppiata che agisce da «predatore seriale», pedofilo, folle. Non solo è un abile regista di attività illegali, compreso il traffico di droga, che portano alle sue casse ingenti patrimoni. Il sacerdote possiede un forte carisma tanto da dare vita a una congregazione tuttora solida (oltre 2.000 religiosi e migliaia di adepti) ma, contemporaneamente, sa vestire gli abiti di un insospettabile marito con due mogli, una in Messico e una in Spagna, e di un padre con più figli con i quali si incontra regolarmente e con loro va in vacanza. Maciel si presenta come agente della Cia e dispone di numerosi passaporti. Dal racconto minuzioso affiorano domande sull'uomo che si estendono alle strutture, alle gerarchie ecclesiastiche, ai sistemi di controllo. Sospetti e denunce non sono mai mancati, Roma ha avuto nel corso dei decenni informative da sacerdoti e da vescovi che sollevavano dubbi. Tutto si insabbiava. Così pure in Messico, le azioni contro il sacerdote finiscono nel nulla. Una emittente privata, Canal 40, nel 1997 manda in onda un servizio su droga e pedofilia che coinvolge padre Maciel. L'indomani la Tv perde una serie di contratti pubblicitari ed entra in crisi. Il sacerdote non andava toccato.
Franca Giansoldati scopre la pratica della «mordida», un sistema di bustarelle che consente a Maciel di ottenere garanzie e immunità ovunque, soprattutto in Vaticano. E quando le prove aumentano e la macchina di Ratzinger raccoglie dossier su di lui, il sacerdote ricorre a tutto pur di offrire un'immagine pulita di sé; realizza anche un libro intervista con il giornalista cattolico più accreditato di Spagna e ottiene dal cardinale Bertone, all'epoca arcivescovo di Genova, una prefazione. Papa Benedetto XVI riflettendo sul caso confida nel libro-conversazione Luce del mondo con Peter Seewald: «Purtroppo abbiamo affrontato la questione solo con molta lentezza e con grande ritardo. In qualche modo era molto ben coperta. Per me, Marcial Maciel rimane una figura misteriosa. Da un lato c'è un tipo di vita che è al di là di ciò che è morale: un'esistenza avventurosa, sprecata, distorta. Dall'altro vediamo la dinamicità e la forza con cui ha costruito la comunità dei Legionari». Padre Maciel demonio in Vaticano. Tornano alla mente le parole di Paolo VI pronunciate il 29 giugno 1972: «Attraverso qualche fessura il fumo di Satana è entrato nella Chiesa». E quelle di Ratzinger: «Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui». È il tema dei ripetuti appelli di Papa Francesco su soldi, carrierismo, burocrazia che hanno contaminato gerarchie e curie. L'inchiesta di Franca Giansoldati, nel chiarire uno scandalo gravissimo, tiene aperta la domanda sulla riforma della Chiesa invitando a guardare con attenzione il lavoro dell'attuale pontefice.
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Franca Giansoldati, Il demonio in Vaticano. I Legionari di Cristo e il caso Maciel, Piemme, Milano, pagg. 222, €15,50

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