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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2010 alle ore 07:59.
NAPOLI - Una missione punitiva e autolesionista contro i mezzi della raccolta dei rifiuti di un'azienda privata, la Enerambiente. Nel tardo pomeriggio di ieri una cinquantina di uomini armati di spranghe e mazze ha fatto irruzione in un deposito di Napoli Est della società veneta, danneggiando tutti i 46 mezzi che si sono trovati a tiro: parabrezza in frantumi, carrozzerie sfondate, fanali in mille pezzi. Nella notte a Terzigno, dove alle falde del Vesuvio sorge una delle discariche più grandi della provincia, alcuni cittadini hanno fermato due mezzi compattatori che stavano uscendo dalla discarica, tra Via Panoramica e Via Zabatta, e li hanno dati alle fiamme.
Eccoli gli ultimi atti di una tensione che montava da giorni attorno alla raccolta della monnezza. Un'azione militare alla luce del sole, una missione punitiva che c'è solo da augurarsi non sia l'assaggio di quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane. Ieri si potevano ammirare 750 tonnellate di immondizia tra Chiaia, via Partenope e il Vomero, i salotti buoni della città. La notte precedente 68 autisti di Enerambiente avevano presentato un certificato di malattia, bloccando di fatto la raccolta in pieno centro. L'Asia, che è il committente dell'azienda privata, li ha denunciati immediatamente per interruzione di pubblico servizio. Una decisione sofferta che equivale a una dichiarazione di guerra. Il Comune, cioè Asia, la ex municipalizzata dei rifiuti, contro i dipendenti di una società appaltatrice. I 68 autisti hanno protestato per solidarietà con i 200 precari e interinali che Enerambiente ha deciso di non far più lavorare dopo che è stata riscritta la mappa della raccolta dei rifiuti nel centro storico.
Probabile che una parte dei 200 precari scaricati dalla ditta veneziana, alcuni di loro portano i cognomi di molti clan camorristici napoletani, ieri pomeriggio abbiano deciso di reagire nell'unico modo che conoscono. Un battesimo del fuoco per il nuovo prefetto di Napoli, Andrea De Martino, che si è insediato il 1° settembre al posto di Alessandro Pansa. La risposta del rappresentante del governo è stata netta: scorteremo tutti i mezzi della nettezza urbana. Al contempo De Martino ha convocato il comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza.