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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2011 alle ore 16:27.
Sono complessivamente 483 le agevolazioni fiscali che oggi costano allo Stato più di 161 miliardi di euro. Ed è da questo enorme bacino che il Governo ha deciso con la manovra di recuperare i 20 miliardi di euro che dovranno portare l'Italia nel 2014 al pareggio di bilancio.
Così come prevede una delle modifiche apportate al decreto legge n. 98, il Governo procederà prima nel 2013 con un taglio lineare del 5% e poi con una sforbiciata del 20% per l'anno successivo. Con il primo intervento l'Economia stima di recuperare 4 miliardi, con il secondo i citati 20 miliardi. Un taglio che dovrà essere necessariamente indirizzato dal ministero, il quale con uno o più decreti definirà le modalità di intervento, soprattutto se la riduzione non sarà di immediata applicazione.
La tabella con i bonus da tagliare
Infatti, occorre tenere presente che nella tabella allegata alla manovra di pareggio - frutto del lavoro condotto dal tavolo di studio sulla riforma fiscale presieduto da Vieri Ceriani (responsabile fiscale di BankItalia) - le agevolazioni a rischio sono riportate suddivise per grandi voci come la casa, la famiglia, gli enti no profit, le imprese e per tipologie di imposta, come nella sezione dedicata alle aliquote agevolate Iva, piutttosto che tutti gli altri sconti concessi per le imposte indirette.
Dalla tabella delle cosiddette tax expenditures emerge, dunque, quanto lo Stato oggi paga per le deduzioni Irpef prima casa o per gli sconti Irpef del 36 o 55% per ristrutturazioni e riqualificazioni di beni immobili. O ancora quanto valgono le detrazioni per lavoro dipendente o per i familiari a carico, per le spese mediche o per il diritto allo studio. Ci sono poi i regimi agevolati e le aliquote ridotte per gli sconti alle imprese, all'agricoltura o all'autotrasporto.
L'incognita della delega fiscale e assistenziale
Su questo variegato mondo di agevolazioni, esenzioni e regimi di favore, dunque il Governo procederà al taglio del 5 e del 20%. A patto però che il Governo e il Parlamento approvino e procedano all'attuazione delle delega fiscale e assistenziale. Infatti se entro il 30 settembre 2013 i decreti attuativi del nuovo fisco e del nuovo welfare produrranno effetti positivi per 4 miliardi nel 2013 e per 20 miliardi nel 2014, il taglio lineare non ci sarà. Almeno questo dispone oggi la manovra di pareggio.
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