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Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2014 alle ore 15:22.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2014 alle ore 14:30.
Di conseguenza, gli sforzi per promuovere una crescita più inclusiva sono diventati fondamentali non solo per una questione morale, ma anche per garantire la sopravvivenza del sistema economico globale. Ciò si dovrebbe tradurre in una maggior distribuzione della ricchezza e nell’accesso dei cittadini, o dei rappresentanti di determinate etnie, gruppi religiosi o regionali, nel processo decisionale della politica pubblica per mitigare il loro senso di emarginazione o di fallimento perpetuo. Significa inoltre creare dei lavori veri per strappare i lavoratori dalle grinfie dell’economia informale, in modo che possano beneficiare della rete di protezione del posto di lavoro (e pagare le tasse). E vuol dire poi delineare delle politiche adeguate alle condizioni del territorio.
Ogni paese dovrebbe avere delle priorità specifiche. La gamma di misure politiche da poter implementare è molto ampia e dovrebbe comprendere una rete di previdenza sociale, la promozione dell’uguaglianza di genere, forme di sostegno agli agricoltori, il miglioramento dell’accesso ai servizi finanziari e altre innumerevoli iniziative.
Ma , sembrano in realtà esserci, in quasi tutti i casi, due tipologie di politiche, che si sovrappongono l’una all’altra, su come distribuire al meglio la ricchezza. La prima tenta di garantire l’accesso ad un’istruzione relativamente buona ai bambini poveri al fine di ridurre la povertà intergenerazionale. La seconda, particolarmente rilevante nei paesi ricchi di risorse, ha invece l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini, in particolar modo ai più poveri, una percentuale di entrate derivata dai beni nazionali.
Queste politiche hanno dimostrato di funzionare in paesi come il Brasile, la cui politica pioneristica della Bolsa Familia (assegni familiari) garantisce un trasferimento di contanti alle famiglie povere a condizione che i loro bambini frequentino la scuola, mangino in modo adeguato e soddisfino altri requisiti finalizzati a migliorare il loro benessere. Il programma Opportunity del Messico ha una funzione simile. L’Alaska, ricca di petrolio, garantisce invece parte del reddito a tutti i suoi cittadini attraverso le entrate derivanti dalle sue risorse, un modello che diversi paesi in via di sviluppo tentano di emulare.
Anche se gli economisti continuano a discutere sui vantaggi e gli svantaggi di questi schemi, i programmi in questione non sono poi così complicati da mettere a punto. La sfida principale è data in realtà dalla creazione delle partnership e dal raggiungimento di un accordo sugli obiettivi. I governi, le aziende, le organizzazioni non governative e i singoli cittadini, ricchi o poveri, hanno tutti un ruolo da svolgere. Se continueremo a trascurare i pericoli legati alle disuguaglianze della ricchezza, le conseguenze saranno ben peggiori di qualche notte insonne.
Traduzione di Marzia Pecorari
Donald Kaberuka è Presidente della Banca africana di sviluppo.
Copyright: Project Syndicate/World Econoic Forum, 2014.