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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2014 alle ore 16:45.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2014 alle ore 14:28.

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MONACO – La Corte costituzionale tedesca ha pronunciato il sul programma di (Omt) della Banca centrale europea. Dal suo lancio nel 2012, il programma Omt ha consentito alla Bce di acquistare, all’occorrenza, quantità illimitate di titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona in difficoltà, a patto che i Paesi coinvolti aderissero alle regole del fondo salva-Stati europeo, il .

Migliaia di tedeschi si sono appellati alla Corte costituzione contro il programma Omt, perché violerebbe l’, che vieta i finanziamenti monetarie ai Governi dell’Eurozona e impone rischi notevoli ai cittadini tedeschi in quanto contribuenti. La Corte ha ora dichiarato di avallare totalmente le argomentazioni dei querelanti, e che il programma Omt viola, di fatto, il dell’Ue.

Ma, invece di emettere una sentenza formale che vincoli la Bundesbank e il parlamento tedesco, come avrebbe potuto fare, la Corte tedesca ha demandato il caso alla Corte di giustizia europea (Cig) affinché si giungesse a una decisione finale. Così d’acchito, questa mossa potrebbe sembrare promettente per i mercati, che probabilmente si aspettano che la Corte di giustizia europea approvi passivamente il programma Omt, ma la questione non è semplice.

La Corte costituzionale tedesca non ha rinunciato al diritto di avere l’ultima parola sulla compatibilità delle azioni delle istituzioni europee con la costituzione tedesca. Se scopre che la Cig sta interpretando il trattato in modo anticostituzionale, ha il potere di costringere Governo e Parlamento tedeschi a rinegoziare il trattato o a indire un referendum.

È quindi importante notare che la Corte costituzionale tedesca non sta chiedendo alla Cig di decidere se il piano Omt sia compatibile con il diritto primario dell’Ue, quanto piuttosto di limitare il programma in modo tale da renderlo compatibile con i trattati europei. Secondo la Corte tedesca ciò implicherebbe che i titoli di Stato di Paesi membri selezionati non vengano acquistati in quantità illimitate, insieme alla rassicurazione che la Bce non corra il rischio di perdite sui titoli.

Quest’ultima affermazione implicherebbe un status superiore della Bce rispetto agli obbligazionisti privati, come nel caso dell’haircut greco, ovvero il taglio del debito imposto ai creditori. Tuttavia, ciò annullerebbe gli effetti stabilizzanti del programma Omt che si basano sull’assunto secondo cui a pagare i conti dovrebbe essere la Bce, e non gli investitori privati, se un Paese dovesse dichiarare bancarotta. Di conseguenza, l’iniziale euforia degli investitori per la decisione della Corte tedesca potrebbe avere vita breve, spianando la strada a un rialzo degli spread sui tassi d’interesse.

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