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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2014 alle ore 11:17.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2014 alle ore 14:18.
Quest’analisi rispecchia la fede profonda di Becker nel potere degli icentivi che spingono, a suo avviso, le persone alla ricerca dei propri interessi e impegnate nell’interazione umana all’interno e all’esterno dei mercati ad ottenere grandi risultati con un contributo minimo da parte delle istituzioni. In questo senso, Becker era un seguace del famoso economista scozzese del diciottesimo secolo, Adam Smith, le cui opere hanno esercitato una grande influenza sulla sua carriera, per sua stessa ammissione.
Anche la nozione secondo cui l’istruzione sarebbe un investimento e una ragione essenziale per proseguire gli studi post-secondari sarebbe quella di aumentare le prospettive di guadagno futuro non è stata particolarmente apprezzata da alcuni. Il settore dell’istruzione ha infatti subito preso le distanze rispetto a tale motivazione di proseguimento degli studi superiori, considerata ben poco nobile.
Inoltre, l’idea di poter definire l’economia della discriminazione razziale come un comportamento razionale, seppur deplorevole, e individuarne le implicazioni è stata spesso fraintesa come una scarsa attenzione ai difetti caratteriali e comportamentali di chi ha comportamenti discriminatori.
Ma la verità viene a galla, come Shakespeare, e alla fine le critiche iniziali più dure si sono poi trasformate in un apprezzamento della sua prospettiva analitica e delle sue conclusioni. L’industria dell’istruzione, ad esempio, reclamizza oggi il valore economico di una laurea, mentre i governi di tutto il mondo conducono ampi sondaggi sull’utilizzo del tempo da parte dei nuclei familiari.
Sono pochi oggi gli economisti che lavorano su queste problematiche senza partire dalle basi poste da Becker o senza elaborare idee sotto l’influenza delle sue teorie. Per aggiungere una nota personale, alcune delle mie prime ricerche sul metodo migliore per tassare le famiglie e sugli effetti delle tasse sugli investimenti nel capitale umano si basano sulle teorie di Becker.
Negli ultimi decenni Becker ha rappresentato un elemento di rarità tra gli economisti. Spesso analizzava una vasta gamma di trend e di dati comparando la struttura familiare, il numero dei figli ed il ruolo delle donne in casa e nel mercato tra vari decenni e persino tra un secolo e l’altro o tra diverse società. In termini cumulativi, il suo lavoro ha raggiunto delle conclusioni importanti non solo per la spiegazione dei trend del tasso di natalità, ma anche per aver dimostrato che favorire la discriminazione porta a dover fare un compromesso sui profitti. I lavoratori che non vengono discriminati nei settori in cui l’animosità è al picco massimo risultano vincitori, mentre i perdenti non sono solo i discriminati, ma anche i lavoratori obbligati a entrare in competizione con gli stessi lavoratori discriminati nel momento in cui cercano lavoro altrove.
Nella valutazione della politica governativa, Becker si basava su degli standard rigorosi. Sapeva, e documentava, che le soluzioni governative ai fallimenti del mercato avrebbero potuto essere inefficaci, portando la cura ad avere effetti più negativi della malattia. Tentava di paragonare il programma, le imposte o la normativa che il governo avrebbe con molta probabilità adottato con la problematica specifica e non con la soluzione teorica che gli accademici tendono a favorire ma che viene raramente adottata.
L’analisi economica di base sviluppata da Becker può essere applicata ad ogni luogo, ogni paese e ogni epoca. Le condizioni degli Stati Uniti nel diciannovesimo e alla fine del ventesimo secolo, oppure nell’America del nord, in Europa e nei paesi in via di sviluppo come l’Asia, l’Africa e l’America latina, erano senza dubbio diverse, ma è comunque possible utilizzare gli stessi modelli economici per comprendere i cambiamenti degli eventi e delle circostanze.
In questo senso, Becker è stato un grande economista ed un inestimabile esperto di scienze sociali. Il suo lavoro è la testimonianza del potere che può avere un’analisi profonda ed il coraggio di perseguire le sue conclusioni logiche. Quest’aspetto sembra essere particolarmente rilevante nel mondo attuale, in cui la tecnologia ci spinge a toccare solo in superficie un’ampia gamma di argomenti. Becker è stato un grande collega nell’Hoover Institution, un vero amico su cui poter contare ed una persona mirabilmente umile nonostante la sua impressionante influenza intellettuale. La sua mancanza si sentirà moltissimo.
Traduzione di Marzia Pecorari
Michael J. Boskin, professore di economia presso l’Università di Stanford e ricercatore senior presso l’Hoover Institution, è stato a capo del Consiglio dei consulenti economici di George H. W. Bush dal 1989 al 1993.
Copyright: Project Syndicate, 2014.
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