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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2014 alle ore 13:48.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2014 alle ore 14:02.

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STANFORD – Quando, nel novembre di venticinque anni fa, il Muro di Berlino cadde, i politologi, primo fra tutti Francis Fukuyama, proclamarono ed il trionfo del capitalismo democratico su tutti gli altri sistemi rivali. Il successo economico dell’America ed il crollo del comunismo hanno fatto il resto della storia. Il lungo confronto politico, intellettuale e, a volte, militare che abbiamo conosciuto come la Guerra Fredda giunse così al termine.

Ad un incontro a Varsavia nell’inverno del 1990, il Generale Wojciech Jaruzelski, Presidente della Polonia e leader del partito comunista, dichiarò di fronte a me ed ai miei colleghi di governo che le forze della storia ci avevano inevitabilmente condotto al capitalismo. Non era riuscito a liberarsi della dialettica hegeliana, ma aveva comunque ammesso che il comunismo non aveva colto la prospettiva storica giusta.

Vent’anni dopo, diverse forme di capitalismo hanno fatto miracoli per alcuni paesi ex socialisti e comunisti. La Polonia è un ottimo esempio di una transizione politica ed economica avvenuta con successo.

Ciò nonostante il capitalismo è lungi dal prosperare ovunque. La Corea del Nord, che non ha mai subito un processo di transizione e mantiene un forte controllo centrale, ha una situazione economica disperata. Mentre in Francia il socialismo soft e le imprese nazionali sovvenzionate stanno decadendo.

Inoltre, in molti paesi il capitalismo è arrivato senza democrazia. La Cina è un esempio lampante di successo capitalista unito però ad un arretramento nel campo delle riforme politiche. Per questi paesi una competizione onesta alle urne elettorali, un dibattito libero e aperto ed il rispetto per i diritti delle minoranze, ovvero le fondamenta della democrazia liberale, non fanno parte dell’agenda di governo. Sembra quindi che sia stato prematuro stappare lo champagne nel 1989.

E proprio perchè la democrazia liberale non ha trionfato in tutto il mondo, è importante ora focalizzare l’attenzione e le azioni sulle numerose crisi in corso. E’ inoltre essenziale focalizzarsi, sia attraverso i media che nelle aule, anche sugli attacchi meno drammatici, ma altrettanto pericolosi, alla democrazia ed ai suoi valori anche nelle Americhe dove i regimi statalizzati e altri attori hanno lanciato attacchi alla libertà di espressione e alla stampa.

Questi atteggiamenti potrebbero portare alla trasformazione delle controversie politiche in crimini. In un increscioso esempio recente, il Presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha chiesto, in un discorso pubblico pronunciato davanti alle televisioni, al Procuratore Generale e al Pubblico Ministero di prendere provvedimenti contro l’economista di Harvard, Ricardo Hausmann, per aver osato chiedere .

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