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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2010 alle ore 08:08.
MILANO
Le Fondazioni bancarie hanno incassato nel 2009 due miliardi di dividendi in meno dalle partecipazioni bancarie. È quanto risulta dalle anticipazioni dei risultati del 2009 diffusi ieri dall'Acri, l'Associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio presieduta da Giuseppe Guzzetti. «Le Fondazioni di origine bancaria hanno fronteggiato il difficilissimo contesto economico-finanziario contenendone l'impatto negativo nei bilanci – spiegano dall'Acri – limitando il calo dei proventi finanziari al 16% (2,5 miliardi nel 2009 contro i 2,98 miliardi del 2008). Le Fondazioni hanno sostenuto le banche «sottoscrivendo aumenti di capitale» e assecondando «le scelte di consolidamento del patrimonio dei principali gruppi bancari italiani» che, anche tenendo conto delle richieste di Bankitalia, hanno ridotto la quota di utile destinato ai dividendi per destinarla al rafforzamento del capitale.
Secondo la prima fotografia dei bilanci 2009 delle Fondazioni effettuata dall'Acri, l'investimento nelle altre attività finanziarie (non bancarie) ha registrato un sensibile miglioramento del tasso di rendimento, che si attesta al 5,5% contro lo 0,2% del 2008. L'avanzo di gestione passa da 1,99 miliardi di euro nel 2008 a 1,95 miliardi (-1,8%) grazie a una sensibile riduzione degli oneri complessivi di gestione.
La crisi che ha "graffiato" i bilanci degli enti, però, si è fatta sentire anche sulle erogazioni che, al netto degli accantonamenti ai fondi di riserva, sono passate da 1,67 miliardi a 1,36 (-18,6%). Il patrimonio netto complessivo si è comunque consolidato intorno ai 49 miliardi, con una redditività netta complessiva pari al 5,2% contro il 6,5% del 2008.
Il peso crescente delle Fondazioni italiane ieri ha avuto un riconoscimento a livello europeo con la nomina di Marco Parlangeli, direttore generale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, alla guida dello European Foundation Center (Efc), associazione che raggruppa le Fondazioni filantropiche europee, per il prossimo triennio 2011-2014. La designazione è giunta nel corso dell'assemblea annuale dell'associazione. Parlangeli, che succederà a Emilio Rui Vilar, tra le priorità del suo mandato avrà quella di promuovere la nascita di uno statuto europeo delle Fondazioni. Un sondaggio realizzato dalla Gallup, per contro dell'Efc, mostra una buona considerazione delle Fondazioni presso un campione di membri del Parlamento europeo. Lo statuto europeo delle Fondazioni sarebbe utile per il riconoscimento delle attività benefiche realizzate fuori dal paese di origine e avrebbe anche potenziali ricadute positive per un omogeneo trattamento fiscale. L'Efc ha circa 230 membri, per la maggior parte europei: considerando il totale degli asset patrimoniali, le fondazioni bancarie italiane sono la componente di maggior peso.