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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2010 alle ore 08:08.
Quando il 9 febbraio scorso «Il Sole 24 Ore» ha lanciato l'allarme per la salvaguardia delle carte caravaggesche conservate nell'Archivio di Stato di Roma, la reazione è stata immediata: banche, aziende, enti, professionisti e privati cittadini (primo fra tutti l'avvocato Pezzola di Brescia) si sono detti disponibili a metter mano al portafogli per finanziare il restauro dei malconci documenti che racchiudono la più viva memoria della vita e delle vicissitudini di Caravaggio. E stavolta non è stata la solita gara delle buone intenzioni: a meno di quattro mesi dall'appello i soldi sono arrivati. Sono cifre precise destinate a fini precisi: i restauri dei libri, il finanziamento di ulteriori ricerche, il sostegno alla mostra sui documenti caravaggeschi restaurati che si terrà a Roma a dicembre e avrà titolo «Vita dal vero di Caravaggio a Roma».
La concretezza e la sensibilità dimostrate dagli sponsor hanno trovato altrettanta sensibilità e concretezza nella controparte: i responsabili dell'Archivio di Stato, Eugenio Lo Sardo (direttore), Orietta Verdi e Michele Di Sivo. A questo terzetto di intraprendenti funzionari si deve l'idea di confezionare dei "pacchetti" d'interventi "personalizzati", sottoponendoli agli sponsor dopo aver ascoltato le loro richieste e le loro aspirazioni. Così, la Jaguar-Land Rover Italia, inizialmente coinvolta nel solo restauro dei libri, dopo una serie di incontri ha deciso di finanziare anche alcune borse di studio per nuove ricerche d'archivio, in seguito alle quali sono stati rintracciati documenti inediti sull'attività artistica del Caravaggio a Roma. E anche i volumi contenenti questi inediti saranno restaurati dalla Jaguar-Land Rover.
Analogamente, la Federazione italiana tabaccai, disposta in un primo momento a sostenere un solo restauro, a seguito della proposta dei funzionari dell'Archivio di Stato ha raddoppiato il suo impegno sponsorizzando il restauro di due volumi: il primo contenente l'inventario della «stilleria», ossia del gabinetto alchemico presente nel palazzo del cardinal del Monte, grande mecenate di Caravaggio e proprietario di sette suoi dipinti; il secondo (importantissimo) contenente il contratto tra il Caravaggio e monsignor Cerasi per l'esecuzione della Crocifissione di San Pietro e la Conversione di Saulo nella chiesa di Santa Maria del Popolo. La Federazione tabaccai ha inoltre aderito alla sponsorizzazione delle ricerche che giovani ricercatori stanno svolgendo per la mostra «Vita dal vero di Caravaggio a Roma».