Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2010 alle ore 17:53.
L'ultima modifica è del 14 maggio 2010 alle ore 09:15.
«I proventi del trading alzano l'utile netto di Unicredit»: i buoni risultati del primo trimestre 2010 sono registrati con attenzione dal Wall Street Journal. L'utile netto è aumentato dato che i proventi da negoziazione e le commissioni hanno contribuito a compensare il calo degli interessi netti, spiega la corrispondente da Milano Sabrina Cohen.
Unicredit – riferisce il Wsj - ha dato mandato a Merrill Lynch di esplorare tutte le opzioni strategiche per massimizzare il valore della sua società di asset-management Pioneer.
Buono l'inizio d'anno. Nel trimestre che si è chiuso il 31 marzo – continua il quotidiano - l'utile netto è salito a 520 milioni di euro, il 16% in più rispetto all'anno precedente e il 40% rispetto al trimestre precedente. Gli interessi netti sono calati del 15% e il margine d'interesse è arrivato a 3,98 miliardi di euro rispetto ai 4,7 miliardi di un anno prima. «A causa del buon andamento dei mercati finanziari nei primi tre mesi del 2010 – si legge sul Wsj - Unicredit, come la maggior parte dei gruppi europei, ha registrato un utile di negoziazione»: il risultato è stato di 560 milioni di euro, in rialzo rispetto ai 151 milioni del quarto trimestre e "meglio" della perdita di 94 milioni nel primo trimestre 2009.
Ma il titolo ha perso. Unicredit, «la più grande banca italiana con una capitalizzazione di mercato di 33 miliardi di euro», ha comunicato che il Core Tier 1 ratio ha raggiunto a marzo 8,45%. A febbraio, ricorda il quotidiano Usa, la banca aveva completato un aumento di capitale di 4 miliardi di euro per rafforzare i rapporti di capitale. Il Ceo Alessandro Profumo – aggiunge il Wsj – ha detto di recente che la banca è pronta per le regole contabili Basilea III se saranno introdotte quest'estate. Dall'inizio dell'anno – si legge ancora sul Wsj - i titoli Unicredit hanno perso il 15%, mentre quelli della rivale Intesa SanPaolo sono calati del 27% circa. C'è spazio, sul Wall Street Journal, per il giudizio lusinghiero su Unicredit degli analisti di Goldman Sachs: in un rapporto hanno detto che Unicredit è uno dei due titoli preferiti, insieme allo spagnolo Banco Santander, citando la sua ampia presenza internazionale, la limitata esposizione interna, le entrate non basate sull'euro e le forti posizioni di finanziamento e capitale. «ha continuato ad ampliare le proprie operazioni fuori dall'Italia dal 2005, quando ha acquisito la tedesca Hvb».